Monica Leofreddi, matrimonio con Gianluca Delli Ficorelli a Roma. Le nozze – come annunciato dalla stessa conduttrice – sono previste il 13 giugno 2015 a Roma. Arriva alla soglia dei 50 anni, Leofreddi (che dal compagno ha avuto i figli Riccardo e Beatrice) ha deciso di ‘rompere’ la tradizione che vuole lo sposo chiedere la mano alla sposa e ha deciso di farsi avanti dopo undici anni di fidanzamento. Il tutto è stato raccontato al settimanale Chi, in edicola questa settimana.
Monica Leofreddi, matrimonio con Gianluca Delli Ficorelli a Roma. La coppia ha una relazione che dura da 11 anni e due figli, Riccardo (sei anni) e Beatrice (tre), e compirà il grande passo sabato prossimo, 13 giugno 2015, a Roma. Come rivelato dalla stessa conduttrice a Chi, è stata lei a proporsi: sebbene avesse saputo da subito che Delli Ficorelli fosse l’amore della sua vita, undici anni fa non pensava al matrimonio. Poi sono arrivati i figli, ma lui ancora non si dava una mossa, così è stata Leofreddi a farsi avanti: l’anno scorso, durante le nozze di un amico, ha detto al compagno di ‘non prendere impegni per il prossimo giugno, ché ci sposiamo’. E lui: ‘Certo che tu hai sempre le cose di fretta!’. Ah però, ho aspettato solo 11 anni!‘.
La cerimonia sarà intima, anche se viste le amicizie di lei – Paola Perego e Lucio Presta, Marco Liorni, Giancarlo Magalli – non mancherà un lato televisivo. Sempre a Chi, la Leofreddi anticipa qualche dettagli sulle nozze, che avranno ‘dei momenti musicali con il sax e in onore di mio figlio abbiamo scelto ‘Per sempre’ di Ligabue per il nostro primo ballo, perché lo adora‘. Quanto alla scelta di sposarsi a 50 anni, Leofreddi spiega che ‘L’età è un valore aggiunto. Mi sposo con qualche ruga, amen. Sono nozze piene di consapevolezza. Con questa frase ne esco bene, vero?‘.
Nell’intervista non manca anche uno sguardo al passato: oggi la conduttrice è alle prese con Torto o ragione? – Il verdetto finale, ma non scorda gli alti e bassi degli ultimi anni, la malattia del padre per cui ha lasciato L’Italia sul due e i sei anni passati senza lavorare. Una scelta che rifarebbe perché la sera può guardarsi serenamente allo specchio, consapevole di avere magari meno curriculum e meno programmi del previsto, ma fiera delle sue scelte: insomma, contrariamente a qualche altra collega, non necessariamente la lontananza dal video è una disgrazia.
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