La fine della pandemia è lontana, ma i numeri cominciano a calare: è quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Iss e del Ministero della Sanità relativo al periodo 19-25 marzo.
Secondo i dati della cabina di regia, dopo due settimane fermo a 1,16, l’indice Rt medio è sceso a 1,08. I casi ogni 100 mila abitanti passano da 264 a 240: sotto la soglia della zona rossa (250 ogni 100 mila), ma comunque ancora al limite.
Sono i primi effetti delle restrizioni messe in atto nelle scorse settimane da Draghi, che oggi comunicherà le sue intenzioni per il futuro: in base ai nuovi dati alcune regioni potrebbero cambiare colore. Inoltre, il Dpcm ora in vigore scadrà il 6 aprile e bisogna valutare se prolungarlo in toto o se introdurre una nuova regolamentazione.
Le Regioni che continuano a contare un numero di contagi oltre la soglia critica dei 250 ogni 100 mila, che corrisponde alla zona rossa, sono sette: Friuli-Venezia Giulia (410), Piemonte (354), Emilia-Romagna (351), Lombardia (293), Puglia (292), Marche (284), Trentino (279) e Veneto (254). A queste potrebbe aggiungersi da lunedì anche la Valle d’Aosta, che è arrivata ad avere 291 casi.
Chi invece potrebbe passare alla seconda fascia è il Lazio, che passerebbe da rosso ad arancione. Di questo colore invece rimarrà la Toscana.
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