Un anno fa ci lasciava Andrea Camilleri, protagonista della cultura italiana, moderno cantore di un paese contraddittorio e a volte difficile da comprendere e decifrare. L’Impegno culturale e civile ha caratterizzato tutta la vita di Camilleri, che è stato autore di teatro, televisione e radio, sceneggiatore e docente. Il personaggio che lo ha reso autore di bestseller a settant’anni è sicuramente quello del commissario Salvo Montalbano: i romanzi ambientati nell’immaginario comune siciliano di Vigata hanno superato, solo in Italia, le 25 milioni di copie vendute.
La serie di Montalbano, iniziata nel 1994 con La forma dell’acqua, giunge al termine. Il 16 luglio uscirà l’ultimo capitolo, l’ultima indagine di Salvo Montalbano. A questo romanzo Camilleri pensa da tanto e nel 2005 lo consegna a Elvira Sellerio, amica e sua storica editrice; l’accordo scaramantico prevede per volontà dell’autore una pubblicazione postuma. Nel 2016, dopo altri 15 romanzi di Montalbano, Camilleri riprende quel romanzo dal titolo all’epoca provvisorio, Riccardino, e “sistema” la lingua, lasciando immutata la trama e quel titolo al quale si era ormai affezionato. Riccardino è un titolo diverso da quelli che hanno accompagnato le avventure di Montalbano, non è evocativo, non è attraversato da echi letterari e nella sua semplicità conclude.
Probabilmente proprio il 17 luglio verrà collocata ad Agrigento la statua a grandezza naturale che vede Camilleri seduto a un tavolino da bar, sigaretta in mano, con accanto una sedia vuota. Realizzata dallo scultore Giuseppe Agnello, già autore della statua di Montalbano a Porto Empedocle, l’opera sarà posta in via Atenea, di fronte alla piazzetta di San Francesco, e il lettore potrà sedersi con lo scrittore e continuare idealmente a dialogare con lui.
Il 17 luglio i Teatri Nazionali proietteranno in contemporanea il film Conversazione su Tiresia. Di e con Andrea Camilleri, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale andato in scena l’11 giugno del 2018 al Teatro Greco di Siracusa nell’ambito delle rappresentazioni classiche realizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico. A partecipare all’iniziativa il Teatro Stabile di Torino in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, il Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro Fondazione, il Teatro della Toscana, il teatro di Roma e il teatro stabile di Napoli.
Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi, sono stato registra teatrale, televisivo, radiofonico, ho scritto più di cento libri, tradotti in tante lingue e di discreto successo. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario.
Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità e solo venendo qui posso intuirla. Solo su queste pietre eterne.
Ora devo andare.
(da Conversazione su Tiresia)
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