Il 21enne Sacha Chang è stato catturato nella foresta nei pressi di Montaldo di Mondovì, dopo una fuga di 48 ore.
Dopo 48 ore di ricerche, è finita la fuga del killer olandese che ha fatto scattare l’allarme a Montaldo di Mondovì, in provincia di Cuneo. Il 21enne, Sacha Chang, ha ucciso a coltellate suo padre e un amico, poi si è dato alla fuga. Gli inquirenti l’hanno ritrovato nella foresta limitrofa, mentre si nascondeva in una zona impervia.
Uccide il padre e un amico a Montaldo di Mondovì
Gli agenti delle Forze dell’Ordine impegnati nella ricerca dell’omicida erano sicuri che il ragazzo fosse vivo, ma soprattutto che fosse pericoloso. Pertanto, ai comuni limitrofi era stata diramata l’allerta, ora rientrata, consigliando ai cittadini di rimanere in casa. Anche gli eventi programmati per i prossimi giorni erano stati annullati.
Tutto nel terrore di questo 21enne, Sacha Chang, di origini cinesi ma residente ad Amsterdam. A cercarlo centinaia di Carabinieri, che hanno pattugliato la fitta vegetazione seguendo il coordinamento del comando provinciale di Cuneo. Per le ricerche sono stati impiegati anche cani molecolari, specializzati nel cercare persone, e due elicotteri che hanno continuato a sorvolare a turno l’area interessata.
Le operazioni di ricerca non sono state affatto semplici, complice anche il territorio nel quale il 21enne ha deciso di nascondersi. La zona, infatti, è costituita da percorsi impervi e vegetazione molto fitta, la quale non consente di muoversi con facilità e avvistare qualcuno da lontano.
L’uomo è alto 1 metro e 80, indossa una maglietta e dei pantaloncini ed ha un fisico atletico. A quanto pare, è disarmato. Repubblica, infatti, ha riportato che poco dopo l’omicidio un operaio che stava costruendo una piscina vicino al luogo del delitto ha cercato di fermarlo trascinandolo a terra, facendogli così cadere il coltello dalle mani.
A quanto sembra, Sacha avrebbe dei problemi psichici. Molti tra i residenti, infatti, avevano notato comportamenti bizzarri da parte del ragazzo nell’ultimo periodo, comportamenti che il padre aveva giustificato parlando di un brutto esaurimento nervoso seguito alla rottura con la sua ragazza.
Il litigio e poi la tragedia
Ormai da qualche giorno Sacha Chang e suo padre, il 65enne Haring Chainfa Chang, erano ospiti da amici di famiglia. I due alloggiavano in una casa alle porte di Montaldo, il cui proprietario era Lambert Ter Horst, 59 anni, la seconda vittima.
Montaldo è un piccolo borgo in collina, circondato dai boschi e che conta circa 500 abitanti. Il villaggio è conosciuto per il “turismo dolce” che vi si è sviluppato, e proprio per questo nella zona si era formata una comunità di olandesi, di cui facevano parte anche i protagonisti della vicenda.
A quanto sembra, nel pomeriggio di 2 giorni fa in quella casa che li ospitava sarebbe scattato un brutto litigio, di cui non si conoscono i motivi. Secondo le ricostruzioni, Sacha ha preso un coltello e ha ferito fatalmente il padre, dopodiché ha colpito anche il padrone di casa. Quest’ultimo è stato trasportato in ospedale a Torino con un elicottero, ma le ferite erano ormai troppo profonde e non c’è stato nulla da fare.