E’ ufficiale, Vincenzo Montella è il nuovo allenatore del Milan. La società rossonera ha deciso di accantonare Brocchi e ripartire da un allenatore, sempre giovane, già esperto e rodato nella Serie A italiana. Montella, dopo l’esperienza grigiastra con la Sampdoria, ha portato la Fiorentina a grandi livelli ed è un allenatore che è sempre alla ricerca del bel calcio, cosa cara a Berlusconi e alla dirigenza attuale del Milan. Conosciamo meglio il nuovo allenatore del diavolo rossonero.
Vincenzo Montella, dopo una grande carriera da calciatore, da attaccante, è diventato ufficialmente allenatore nell’estate del 2009 quando inizia la carriera con Giovanissimi della Roma. Due anni dopo viene scelto dalla società capitolina come primo allenatore della prima squadra della Roma. Montella a febbraio 2011, a soli 36 anni, prende il posto del dimissionario Claudio Ranieri.
Al termine della stagione per la Roma preferisce puntare su altri allenatori, nello specifico Luis Enrique, e Montella rimane senza squadra fino all’offerta del Catania che vuole l’allenatore napoletano. Con la squadra siciliana la vita non è facilissima ma il Catania riesce a giocare un buon calcio e buon campionato e alla fine arriva anche la salvezza, arrivando addirittura all’11° posto e conquistando il record di punti, 48, in Serie A. Proprio con la squadra isolana, il 19 aprile del 2012, Montella viene eletto “Miglior allenatore del mese” di marzo.
Dopo l’esperienza catanese, Montella passa alla Fiorentina l’11 giugno 2012. A Firenze il tecnico lavora bene, tranquillo e con una rosa di qualità riesce ad esprime il calcio che piace a lui, fatto di possesso palla, intelligenza e offensività. L’annata, la prima, è positiva, chiudendo al quarto posto in classifica. Il 28 maggio 2013 ad Amalfi gli viene assegnato il premio “Panchina giusta” nel corso del meeting Football Leader organizzato dall’Assoallenatori.
L’anno successivo, sempre con la Viola, chiude il campionato ancora una volta al quarto posto ma arrivando in finale contro il Napoli in Coppa Italia ma senza riuscire a vincere il trofeo mentre in Europa League si deve fermare agli ottavi di finale, risultato che pesa come un macigno poiché ci si aspettava di più dalla Fiorentina nella coppa continentale.
Al termine dell’annata 2014-2015, dopo l’ennesimo quarto posto della Fiorentina, l’eliminazione dalla Coppa Italia e dall’Europa League, viene esonerato dalla dirigenza Della Valle per delle dichiarazioni scomode alla Fiorentina.
Dopo la Fiorentina, a novembre subentra a Zenga e diventa l’allenatore della Sampdoria. La squadra non ha una grande qualità e il suo gioco fatto di tecnica e possesso palla non riesce granché rischiando fino a qualche giornata dalla fine del campionato anche la retrocessione ma alla fine è arrivata la salvezza. L’annata non è stata positiva ma il Milan ha deciso che sarà lui l’uomo giusto del futuro rossonero, firmando, qualche giorno fa, un biennale che lo lega al Milan di Berlusconi.
Considerando la giovane età dell’allenatore e le poche, di fatto, squadre che ha potuto allenare in carriera (Roma, Catania, Fiorentina e Sampdoria) ha ottenuto buoni risultati: salvezza con Catania e Sampdoria, riuscendo anche ad ottenere il record di punti con la squadra siciliana. Con la Viola ha ottenuto per tre volte consecutive il quarto posto in Serie A ottenendo il pass per l’Europa League e con la Roma, alla prima esperienza da allenatore in Serie A ha vinto il suo primo derby seduto in panchina e non da giocatore.
Inoltre, come già detto, nella sua prima stagione con la società toscana vince il Premio “Panchina giusta” ossia il Premio Nazionale Enzo Bearzot, un riconoscimento davvero importante per un allenatore giovane ma assolutamente formato e promettente. Il Milan ha fatto, sulla carta, la scelta giusta per iniziare un nuovo ciclo di vita e di riprendersi quello che la società rossonera merita di avere per la storia del club.
Ma come gioca Vincenzo Montella? Come e cosa cerca dai suoi giocatori? Montella ama che le proprie squadre facciano girare il pallone, provino a comandare l’avversario e ad avere sempre il pallino del gioco. Dal punto di vista del modulo non c’è una vera certezza con Montella. L’allenatore del Milan potrà utilizzare il 4-2-3-1, il 4-3-1-2 oppure, come ha fatto spesso nella Fiorentina, il 3-5-2.
Montella vuole un centrocampo tecnico ma allo stesso tempo di quantità che possa recuperare palla e subito giocarlo con criterio, ordine e organizzazione. La stagione di Bertolacci è stata negativa, come quasi tutto il Milan, ma se si riuscisse a recuperare il giocatore che ha dimostrato il suo valore al Genoa, si potrebbe contare su un giocatore che farebbe comodo a Montella. Oltre a Montolivo, Bonaventura e Kucka servirebbe almeno una loro centrocampista che possa entrare a pieno nei meccanismi di Montella. Il primo nome caldo è quello di Soriano (Sampdoria) che porterebbe qualità, dinamismo e anche corsa.
La difesa di Montella può essere sia a 3 che a 4 ma la rosa attuale è piena di terzini e ha pochi centrali e quindi meglio optare per una difesa classica a 4 difensori. Per quanto concerne l’attacco, attualmente c’è Bacca ma sembra in procinto di lasciare Milano per andare in una squadra che si affaccia in una competizione europea e al suo posto ecco Lapadula e, sembra vicino, Pavoletti. Il primo è l’attaccante che Montella ama di più e forse lo ricorda anche: rapido, intelligente e con un gran fiuto per il gol. Mentre il secondo è più fisico, gioca per la squadra e ha anche una valenza tattica interessante. Il 7 luglio Montella e il Milan saranno in raduno e si vedranno i primi esperimenti.
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