Siete in cerca di informazioni sul morbillo, i sintomi, i tempi di incubazione e la durata della patologia? Innanzitutto il morbillo è tra le malattie esantematiche più comuni dei bambini. Nel recente passato, grazie alla massiccia campagna di vaccinazione contro il morbillo, l’incidenza della malattia era notevolmente scesa, trasformando il morbillo in una malattia rara, poi però recentemente c’è stato un ritorno importante della patologia in Italia, per via del fatto che sempre più famiglie hanno scelto di non vaccinare i propri figli. Attenzione però, perché esistono anche casi di morbillo negli adulti. Andiamo a scoprire dunque, i sintomi del morbillo, negli adulti e nei bambini, i tempi di incubazione e la durata della patologia, nonché tutto quello che c’è da sapere sul vaccino del morbillo.
MORBILLO: SINTOMI GENERALI
Quali sono i sintomi del morbillo? Innanzitutto è importante sottolineare che esiste il morbillo nei bambini e il morbillo negli adulti. E’ una malattia infettiva, causata da un virus estremamente contagioso, che si trasmette per via aerea. In generale i sintomi del morbillo sono macchie di colore rosso o marrone rossastro diffuse su tutto il corpo, febbre elevata, tosse insistente, raffreddore, fastidio e bruciore agli occhi, che genera intolleranza alla luce, e macchie biancastre sulla mucosa della bocca e del palato, dette macchie di Koplik. Le macchie rosse si sviluppano sul corpo dapprima solo sulla fronte, per poi propagarsi verso il basso sul viso, collo (secondo giorno) e infine sul tutto il corpo, fino a coinvolgere braccia e piedi (terzo giorno).
Il morbillo è altamente contagioso: il 90% delle persone che non sono state vaccinate contro il morbillo verranno certamente contagiate se vivono a stretto contatto con una persona infetta. Il contagio da morbillo avviene attraverso il contatto diretto con le goccioline infette di un malato che starnutisce o tossisce diffondendo il virus attraverso l’aria.
In ragione del fatto che il morbillo è causato da un virus, non esiste alcun trattamento medico specifico, pertanto l’infezione dovrà fare il suo naturale corso. Quindi si possono curare i sintomi del morbillo, ma non la causa: si può assumere paracetamolo per abbassare la febbre e un antistaminico per quando il prurito dovuto alle bolle del morbillo diventa insopportabile. Si può aggiungere uno sciroppo per calmare la tosse e un collirio per il bruciore degli occhi. Attenzione: evitate di somministrare l’aspirina al bambino col morbillo (o una qualunque malattia virale), poiché c’è il rischio che sviluppi la sindrome di Reye. E’ consigliabile inoltre tenere le luci basse nella stanza della persona affetta da morbillo ed effettuare delle spugnature di acqua fredda su gambe e braccia per abbassare la temperatura quando è troppo alta. Infine è importante che la persona affetta da morbillo, sia essa un bambino o un adulto, assuma molti liquidi, così da fronteggiare il rischio di disidratazione provocato dalla febbre alta.
MORBILLO: TEMPI DI INCUBAZIONE
Quali sono i tempi di incubazione del morbillo? Secondo quanto riportato in letteratura medica, l’incubazione del morbillo prevede un intervallo di 9-20 giorni, con un valore mediano di circa 13 giorni. Due studi descrivono intervalli seriali variabili da 5 a 32 giorni, con valore mediano di circa 13 giorni. Il soggetto malato è contagioso fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea, mentre il picco del contagio si ha tre giorni prima, quando si ha la febbre. La malattia si diffonde prevalentemente in inverno e in primavera.
MORBILLO NEI BAMBINI
Il morbillo è una malattia che colpisce prevalentemente i bambini non vaccinati. I sintomi del morbillo nei bambini sono: macchie rossastre (esantema), che iniziano a manifestarsi sulla fronte, per poi estendersi gradualmente su tutto il corpo e sintomi parainfluenzali con febbre molto alta che può superare anche i 40°. Nei primi due-tre giorni la febbre tende a salire oltre i 40 °C e può durare fino a 7-8 giorni, mentre l’eruzione cutanea compare di norma il terzo o quarto giorno e dura da 4 a 7 giorni. Dal quarto al sesto giorno le bolle del morbillo iniziano a svanire. Dopo circa altri dieci giorni il bambino è guarito. Il morbillo colpisce prevalentemente i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni.
MORBILLO NEGLI ADULTI
I sintomi del morbillo negli adulti sono pressoché gli stessi di quelli che si manifestano nei bambini, tuttavia solitamente si presentano con un’intensità nettamente maggiore. Inoltre il morbillo negli adulti può portare più facilmente a delle complicazioni. Si tratta di eventi relativamente rari, tuttavia il morbillo si rivela fatale da 30 a 100 volte ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni da morbillo sono principalmente le seguenti: sovrainfezioni batteriche come otite media, laringite, diarrea, polmonite ed encefaliti (infiammazioni del cervello). Le complicazioni del morbillo si riscontrano più frequentemente, oltreché negli adulti, anche nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse.
MORBILLO: IL VACCINO
La cosa più importante che potete fare per proteggere i bambini dal morbillo è vaccinarli. Anche se si tratta di una patologia a più alta incidenza nei paesi non industrializzati, e anche se in Europa è stata drasticamente limitata, l’Italia rimane uno dei Paese più colpiti del vecchio continente: il Bel Paese infatti, viene attaccato da importanti epidemie ogni 3-4 anni circa con decine di migliaia di casi l’anno. Ciò è dovuto al fatto che l’Italia è il Paese con la più bassa percentuale di vaccinati in Europa.
I neonati sono solitamente protetti dal morbillo per 6 mesi dopo la nascita: l’immunità viene trasmessa loro dalle madri. La vaccinazione contro il morbillo si effettuata con due dosi: ha un’efficacia del 98 – 99 % e la protezione immunologica dura tutta la vita. Il vaccino per il morbillo è compreso nella vaccinazione morbillo-parotite-rosolia (MMR) o nella vaccinazione morbillo-parotite-rosolia-varicella (MMRV), somministrato dai 12 ai 15 mesi di età e successivamente dai 4 ai 6 anni di età.
Naturalmente, come per tutti i tipi di vaccinazione, esistono delle categorie che devono essere esonerate: il vaccino del morbillo non deve essere somministrato alle donne in gravidanza o ai bambini con la tubercolosi, leucemia o altri tumori non curati, o persone immunocompromesse. Infine, non andrà somministrato a tutti quei soggetti che hanno manifestato una grave reazione allergica alla gelatina o all’antibiotico neomicina.
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