Morgan ha tentato (ancora una volta) di demolire la conduzione di Amadeus del Festival di Sanremo, sostenendo (ancora una volta) che di musica capisca ben poco, che non abbia le competenze per fare il direttore artistico e che dovrebbe scegliere quantomeno qualcuno che lo affianchi. Questa volta, però, si è spinto ancora più avanti e ha criticato – per usare un eufemismo – praticamente tutta la kermesse, partendo dai cantanti in gara e dalle loro canzoni (compreso Marco Mengoni, che si è sempre vantato di aver “scoperto” a X Factor).
Morgan, in un programma tv, ha pensato bene di scagliarsi di nuovo contro Amadeus. Il loro astio – anzi, più che altro l’ira funesta dell’artista contro il conduttore – affonda le sue radici nel lontano (ma non troppo) 2021, anche se in realtà il primo “disguido” tra i due risale all’anno precedente, cioè praticamente al “dissing” di Morgan contro Bugo in diretta nazionale. Questa volta, però, le sue parole sono state davvero pesanti. Forse anche più di prima.
Morgan ce l’ha ancora con Amadeus, questo è chiaro. La loro storia – professionale, si intende – affonda le sue radici tre anni fa. Era l’anno di “Dov’è Bugo?”, della sparizione dell’artista, scelto proprio dal direttore artistico neoarrivato a Sanremo, del suo litigio in diretta nazionale in prima serata su Rai1 con il suo collega e amico. Amadeus, si sa – lo abbiamo visto, ad esempio, quest’anno con Blanco e i suoi calci ai fiori sul palco durante l’esibizione a causa dei problemi di audio – di pazienza ne ha da vendere. Ne ha tanta, troppa, infinita. E questo, ammettiamolo, non sempre è un bene.
Considerazioni sulla pazienza a parte, il conduttore solo un anno dopo, nonostante tutto quello che era successo solo 13 mesi prima (quell’anno Sanremo slittò a marzo causa Covid) chi scelse nella giuria di Sanremo Giovani (che quell’anno assunse il nome AmaSanremo)? Proprio Morgan, celebre, tra le altre cose, anche per i suoi colpi di testa. E infatti cosa fece lui a quel punto? Si scagliò contro il conduttore, lo stesso che lo aveva scelto, perché aveva scartato il brano che aveva presentato quell’anno, mentre aveva accettato quello di Bugo. Che in quel momento era un suo “acerrimo rivale” dopo la celebre vite ante-Covid.
In pieno stile Morgan, il cantautore pensò bene di scagliarsi duramente contro il direttore artistico e di arrivare a promettere addirittura una polemica in diretta. Amadeus furbamente, memore di quello che aveva combinato poco più di un anno prima, decise di estrometterlo dalla giuria di AmaSanremo. Del resto, all’epoca eravamo in piena pandemia, di problemi legati a Festival ce n’erano stati anche troppi, perché crearne altri?
Bene (ma non benissimo), il tempo passa, trascorre un anno e mezzo circa, ma Morgan non dimentica nulla di tutto quello che è accaduto. Ma proprio nulla. E così, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, parlando di Amadeus ammette espressamente: “Mi aveva voluto nel suo programma Ama Sanremo, dove selezionava le giovani proposte perché sa che sono bravo a farlo. Poi ha dimenticato il rispetto per la persona e ha fatto gli interessi dei discografici. Ci vorrebbe un titolo di studio per essere direttori artistici del Festival, Amadeus non lo ha eppure lo fa da quattro anni”.
Arriviamo a quest’anno. Il Festival di Sanremo è appena finito, ma le polemiche di Morgan sono appena iniziate. E così, l’artista ha approfittato di un’ospitata in tv per massacrare (di nuovo) Amadeus. E che non si dica che Morgan è uno che perdona ma non dimentica.
Ospite di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1, Morgan è ritornato a parlare di Amadeus, che ormai potremmo definire un altro suo acerrimo nemico, ma prima ha sparato a zero su tutta la kermesse e i suoi protagonisti, nessuno escluso (anzi, esclusa una, ma lo vedremo tra poco).
Le sue dichiarazioni sono state, come sempre, dirette, schiette, esaustive. Non ci sono mezzi termini, né mezze misure (come sempre per lui). L’artista ha infatti detto: “Tutto l’insieme l’ho trovato stucchevole. Le canzoni fondamentalmente non c’erano, erano carenti da molti punti di vista, soprattutto quello armonico. E senza accordi tutto diventa noioso”.
Poi ha parlato, nello specifico, dei testi, dicendo: “I testi in gara mi sono sembrati nulli, scritti da qualcuno che non è un vero autore, non c’era invenzione linguistica, non c’era nulla. Per esempio Marco Mengoni era nella mia squadra a X Factor. La sua canzone l’ho udita ma non l’ho sentita. Un voto? Non è valutabile. Lazza? Non so chi sia, forse quello che somigliava a Macario? Non so, non riesco a distinguerli uno dall’altro”.
L’unica canzone a salvarsi per lui è Sali, di Anna Oxa, un brano dal “gusto armonico anni ’80”. Stop. Le altre sono quello che abbiamo appena detto. Nulla di più.
Ma poteva mancare una dichiarazione su Amadeus? Ovviamente no. E infatti Morgan, parlando di lui, ha lamentato la mancanza di un direttore artistico che non sia la stessa persona del conduttore: “Non capisco perché conduttore e direttore artistico debbano esser ricondotti alla stessa figura. Pippo Baudo aveva Sergio Bardotti dietro, ad esempio. Io a condurre metterei Piero Chiambretti. Inviterei in gara De Gregori, Guccini, Fossati e poi le nuove generazioni, che non sono per forza quelli delle major, perché la musica è ovunque”.
Insomma, c’è qualcosa che ha fatto Amadeus che al cantautore è piaciuta? A quanto pare no. Possiamo parlare di rancore per il passato? Molto probabilmente sì, ma possiamo pensare a questo punto, dopo tre anni, che Morgan non si rassegnerà finché il conduttore e direttore artistico di Sanremo ricoprirà questo duplice ruolo.
Non è il cantautore l’unico a non aver apprezzato il Festival quest’anno, sia chiaro. In realtà lui si è inserito sulla scia di Vittorio Sgarbi, che però pare aver apprezzato la conduzione di Amadeus, ma non tutto il resto (ne abbiamo parlato in modo approfondito qui).
Insomma, se è vero che, nel bene e nel male, basta che se ne parli, Amadeus ha fatto bingo, letteralmente. Quanto a Morgan, considerando che molto probabilmente sarà sempre lui a condurre il Festival anche il nuovo anno, dovrà mettersi l’anima in pace. Oppure potrà continuare a criticarlo ad libitum (ma siamo sicuri che sceglierà la seconda opzione).
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