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Un giudice del Tribunale di Vicenza ha emesso una sentenza che ha scatenato commenti e polemiche sui social. Dopo la morte di un 39enne, travolto e ucciso in un incidente stradale, sia la moglie che l’amante di lui si erano costituite parte civile nel giudizio. Al termine del procedimento, l’automobilista reo di omicidio stradale che travolse l’uomo ha patteggiato una condanna a un anno di carcere, con pena sospesa. Per il risarcimento delle spese legali sostenute dalle parti civili dovrà versare la somma stabilita dal giudice sia per la vedova che per l’amante con cui il defunto aveva una relazione, anche se i coniugi non erano né divorziati né separati legalmente.
Nella causa per omicidio stradale in questione, il giudice del Tribunale di Vicenza ha quindi riconosciuto il diritto al rimborso delle spese legali e ammesso al risarcimento danni in separata sede sia la moglie della vittima (800mila euro) che l’amante (200mila euro), che si trovava con l’uomo investito al momento dell’incidente e con cui aveva una relazione da 7 mesi.
Entrambe le donne hanno quindi il diritto di chiedere la somma stabilita dal giudice come indennizzo all’assicurazione dell’automobilista responsabile dell’incidente mortale.
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