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Rumors a riguardo circolavano già da qualche tempo ma dopo le sue recenti dichiarazioni a El Mundo ora non ci sono più dubbi: Morrissey è malato di cancro, o forse dovremmo dire ‘era malato’ (lo speriamo tutti), visto che a quanto pare le cure a cui si è sottoposto sembrano aver avuto buon effetto e l’ex voce degli Smiths è pronto a sbarcare in Italia per ben sette concerti del suo Tour 2014.
‘Negli ultimi 18 mesi mi hanno tirato via per quattro volte tessuti tumorali. Se dovrò morire, morirò. Altrimenti, no. Ma ora sto bene‘, ha dichiarato il cinquantacinquenne Steven Patrick Morrissey, uno dei cantautori rock più influenti a livello mondiale, prima con la band cult degli Smiths e poi, dal 1988, come solista. ‘Mi rendo conto che in alcune interviste recenti non ho un bell’aspetto ma queste sono le conseguenze della malattia. Non voglio stare a preoccuparmene: mi riposerò quando sarò morto‘, ha proseguito ironicamente Morrissey, che non ha mai pensato di rinunciare al tour di supporto al suo ultimo album World Peace Is None Of Your Business (La pace del mondo non è affar tuo), uscito la scorsa estate e arrampicatosi fino al 2° posto della classifica britannica.
Il lungo tour europeo di Morrissey inizia da Madrid il 9 ottobre e toccherà l’Italia la settimana prossima per ben sette date: 13 e 14 ottobre all’Atlantico Live di Roma (primo show già sold out), 16 al Gran Teatro Ciak di Milano, 17 al Paladozza di Bologna, 19 al Pala Giovanni Paolo II di Pescara, 21 all’Obihall di Firenze e 22 al Gran Teatro Geox di Padova. La tournée si concluderà poi il 1° dicembre a Dublino dopo un totale di 29 concerti. Niente male per un convalescente!
Morrissey ha concluso la sua intervista a El Mundo parlando nonostante tutto di progetti per il futuro e tirando una notevole bordata ai cantanti più giovani: ‘Ho un’età nella quale dovrei smettere di fare musica. Molti compositori di musica classica sono morti a 34 anni. Io sono ancora qui e nessuno sa cosa fare, con me. Con un po’ di fortuna pubblicherò un libro l’anno prossimo, il mio primo romanzo dopo la recente autobiografia, così potrò smettere di cantare per sempre, facendo felice un mucchio di gente. Sono invecchiato, non ci posso far nulla, ma mi sento più vivo di tanti diciannovenni che sembrano degli zombie e non hanno niente da dire…‘. Quanto hai ragione, vecchio Steve!