Giada Calanchini – 22 anni – si sarebbe tolta la vita lanciandosi nel vuoto mentre si trovava a casa dell’ex fidanzato a Bosa, provincia di Oristano.
Il giovane, che è ora indagato per istigazione al suicidio, come riferisce l’Unione Sarda, avrebbe tentato di salvarla quella sera, senza però riuscirci. La 22enne romana è morta qualche ora dopo il ricovero all’ospedale San Francesco di Nuoro, dove è arrivata in condizioni disperate. L’iscrizione dell’ex fidanzato nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire l’avvio delle indagini. In difesa del ragazzo è intervenuto anche il padre della vittima, che ha parlato di “un gesto plateale da parte della figlia, che forse non voleva spingersi a tanto”.
Una storia ormai conclusa, e una fine a cui – forse – una ragazza di 22 anni non è riuscita a rassegnarsi, tanto che – ipotesi ancora da confermare – si sarebbe volontariamente lanciata nel vuoto. È morta dopo 12 ore di agonia in ospedale Giada Calanchini, originaria di Roma, ma residente a Bosa, in provincia di Oristano, dove si era trasferita qualche anno fa per amore. Tra sabato e domenica scorsi la ragazza avrebbe trascorso la serata con il suo ex e un gruppo di amici in un locale di Bosa. Dopodiché i due sarebbero rientrati a casa di lui. Lì si è verificata la tragedia: la ragazza si sarebbe lanciata dal terrazzo dell’abitazione del suo ex e a nulla sarebbero serviti i tentativi del ragazzo di tirarla verso di sé, per evitare che cadesse.
Immediatamente soccorsa, Giada è stata trasferita in condizioni disperate all’ospedale San Francesco di Nuoro, dove i medici hanno tentato l’impossibile per salvarle la vita, sottoponendola anche a un intervento chirurgico, che non è bastato a salvarle la vita. La giovane è deceduta 12 ore dopo.
Il dolore per la perdita di una ragazza così giovane è tutto nelle parole del papà di Giada, che in un’intervista al Messaggero ha difeso anche l’ex fidanzato della figlia, per la cui morte l’uomo non riesce a trovare neppure un colpevole.
«Non ho alcun dubbio su quel ragazzo e so per certo che sta soffrendo quanto e come me che sono il padre. È stato un gesto plateale da parte di mia figlia che, forse, non voleva spingersi davvero a tanto, penso che la situazione le sia sfuggita di mano»
ha detto il papà della 22enne.
Intanto, il magistrato che si occupa del caso ha disposto sul corpo della giovane l’esame autoptico, che chiarirà gli ultimi dubbi sulle cause della morte. Domattina dovrebbe essere eseguita l’autopsia.
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