[didascalia fornitore=”Screenshot da Youtube”]Amalia Signorelli in una puntata de L’Aria Che Tira[/didascalia]
La celebre antropologa Amalia Signorelli è morta questa mattina a Roma all’età di 83 anni. Studiosa delle migrazioni e dei processi sociali e culturali del meridione d’Italia, era un volto noto e amato dal pubblico per le sue frequenti apparizioni in TV in programmi come Ballarò, Dimartedì, Fuori Onda, Otto e Mezzo e Servizio Pubblico, dove i suoi interventi non erano mai banali. Amalia Signorelli aveva insegnato in numerose università, anche all’estero, ed era stata autrice di numerose opere letterarie: l’ultima ‘Ernesto De Martino: teoria antropologica e metodologia della ricerca’, pubblicata nel 2015.
Nata a Roma nel 1934, Amalia Signorelli si era laureata ne ’57 proprio con una tesi diretta dall’illustre antropologo napoletano Ernesto De Martino, conosciuto qualche anno prima mentre teneva un corso di etnologia nella Facoltà di Lettere dell’Università di Roma e di cui sarebbe presto diventata un’allieva.
Sul fronte accademico, l’antropologa Amalia Signorelli era stata professoressa ordinaria alla Federico II di Napoli, dove aveva diretto il centro di ricerca audiovisiva sulle culture popolari, docente all’Università di Urbino, a La Sapienza di Roma, a l’Ecole Haute Etudes de Sciences Sociales di Parigi e nel Departamento de Antropologia de la Universidad Autònoma Metropolitana di Città del Messico. Era stata anche consulente dell’Unione Europea e dell’International Labour Organization per l’emigrazione.
Nei suoi saggi, articoli e libri, Amalia Signorelli si era spesso occupata dei processi di modernizzazione e del cambiamento culturale nell’Italia meridionale, di migrazioni, di clientelismo, della condizione femminile, delle trasformazioni e delle culture urbane. Alcuni titoli esemplificativi: ‘Scelte senza potere. Il rientro degli emigrati nelle zone dell’esodo’, ‘Chi può e chi aspetta. Giovani e clientelismo in un’area interna del Mezzogiorno’, ‘Movimenti di popolazioni e trasformazioni culturali’ e ‘Pensare e ripensare le migrazioni’.
I funerali di Amalia Signorelli si terranno sabato 28 ottobre 2017 al Tempio Egizio del Cimitero del Verano in Roma.
Di seguito il ricordo lucido e commosso di Pasquale, ex studente della nota antropologa nonché dipendente di Trilud SPA.
‘Autorevole nell’accezione più aulica del termine. Il silenzio nell’ascoltare le sue lezioni del corso di Antropologia culturale all’Università Federico II di Napoli era esclusivamente dettato dalla volontà di ascoltarla argomentare. Donna contro il pressapochismo. Donna di scienza e come tale votata al sapere quale strumento di ‘valutazione tecnicamente sostenibile del presente’. Ricordo nitidamente questa formula il giorno che feci l’esame con lei. Superai l’esame con un voto alto, ma dal peso emotivo superiore al miglior 30 e lode. Non per l’esame in sé, ma per il confronto con una mente dotata di una finezza rara. In grado di spiazzarti con riflessioni crudissime sulla realtà attuale, eppure raccontate (perché le sue argomentazioni questo sembravano, dei racconti) con una eleganza e una consequenzialità disarmanti. Credo che il suo più acerrimo nemico fosse la banalità. In tutto, ma soprattutto nell’analisi’.
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