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È morta Elsa Martinelli: l’attrice toscana di nascita ma romana d’adozione, una delle più grandi di sempre nell’intera storia del cinema italiano, è mancata nella sua casa della Capitale dopo una lunga malattia. Aveva 82 anni. Diva internazionale conosciuta in tutto il mondo (aveva recitato anche in Francia, in Inghilterra e a Hollywood, accanto ad alcune grandi star americane come Kirk Douglas, John Wayne e Robert Mitchum), era nota per la sua bellezza e per la sua sofisticata eleganza, nonché per la sua voce roca e profonda. I funerali di Elsa Martinelli si svolgeranno a Roma martedì 11 luglio 2017 nella chiesa di Santa Maria del Popolo.
Elsa Martinelli era nata a Grosseto il 30 gennaio 1935 da una famiglia di umili origini (padre contadino, otto figli), con cui all’età di 9 anni si era trasferita a Roma alla ricerca di prospettive di vita migliori in un paese dilaniato dalla guerra. Abbandonati quasi subito gli studi per aiutare economicamente i suoi (si arrangiò con mille mestieri, da commessa a cassiera a barista), sembrava destinata a un’esistenza anonima quando un incontro casuale e fortunato con il noto stilista Roberto Capucci, che l’aveva notata in una boutique romana, le cambiò inaspettatamente il destino.
Capucci, che cercava da tempo una nuova modella dal fisico longilineo da contrapporre alle classiche ‘maggiorate’ che dominavano quell’epoca, rimase infatti folgorato dalla bellezza di Elsa Martinelli che rispondeva perfettamente ai canoni da lui desiderati, e in pochissimo tempo la trasformò in un’indossatrice di successo, catapultandola sulle copertine delle riviste di mezzo mondo.
E fu proprio dopo averla ammirata sulla copertina del celebre magazine Life che nel 1955 l’attore americano Kirk Douglas decise di inserirla nel cast del suo nuovo film Il Cacciatore di Indiani, aprendo all’appena ventenne Elsa Martinelli le porte del cinema e di Hollywood.
La giovane Elsa sfruttò al meglio l’occasione ritagliandosi uno spazio destinato a diventare sempre più ampio nella cinematografia italiana e internazionale, mentre i registi facevano a gara per assicurarsi quell’attrice italiana originale, moderna e anticonformista, così lontana, sia fisicamente che caratterialmente, dalle arcinote colleghe Sophia Loren e Gina Lollobrigida, che furoreggiavano a quei tempi con la loro verve tutta mediterranea. Elsa Martinelli piaceva invece perché era diversa: esile, quasi androgina, eterea, raffinata e molto sicura di sé. Una sorta di ‘Audrey Hepburn italiana’ che faceva impazzire il pubblico. Ovviamente c’era anche del talento e se ne accorsero infatti i giurati del Festival del cinema di Berlino, che nel 1956 le assegnarono l’Orso d’argento come miglior attrice della rassegna tedesca per il film Donatella di Mario Monicelli.
La carriera di Elsa Martinelli si sviluppò soprattutto negli anni ’50 e’60 tra l’Italia e l’America, con frequenti incursioni in altre cinematografie, poi dal decennio successivo l’attrice iniziò a diradare gli impegni fino al ritiro definitivo (nel bel mezzo anche un’importante esperienza televisiva come conduttrice del Festival di Sanremo nel 1971 con Carlo Giuffré). Tra i film più famosi di Elsa Martinelli, oltre ai già citati, ricordiamo Costa Azzurra di Vittorio Sala, La Notte Brava di Mauro Bolognini, Un Amore a Roma di Dino Risi, Hatari! di Howard Hawks, Il Sangue e la Rosa di Roger Vadim, Il Processo di Orson Welles, International Hotel di Anthony Asquith, La Decima Vittima di Elio Petri, Sette Volte Donna di Vittorio De Sica e L’Amica di Alberto Lattuada.
Nel periodo di maggior successo condivise il set con star del calibro di Kirk Douglas, Walter Matthau, John Wayne, Mel Ferrer, Anthony Perkins, Jeanne Moureau, Romy Schneider, Charlton Heston, Robert Mitchum, Liz Taylor, Richard Burton, Marcello Mastroianni, Shirley MacLaine, Peter Sellers, Dustin Hoffman e Alberto Sordi.
La Martinelli si sposò due volte: nel ’58 con il conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito, da cui ebbe la sua unica figlia Cristiana, e dieci anni dopo, dopo il divorzio, con il fotografo Willy Rizzo. Ora che è morta Elsa Martinelli il cinema italiano ha sicuramente perso una delle sue stelle più luminose.
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