Morta Mary Quant, la stilista che inventò la minigonna

Si è spenta a 93 anni, nella sua casa nel Surrey, Mary Quant, la stilista che negli anni Sessanta inventò la minigonna. Talentuosa designer e vera icona di stile di quel periodo, nel 2015 era stata creata Dama dell’Impero Britannico da Elisabetta II per i servizi resi all’industria della moda inglese. 

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Mary Quant – Nanopress.it

Si è spenta questa mattina nella sua casa nel Surrey, regione confinante con Londra, la stilista Mary Quant. La designer aveva 93 anni e stando al comunicato dei parenti, si sarebbe “spenta serenamente”. Famosa per aver inventato la minigonna, la Quant era anche una vera icona di stile e ha influenzato notevolmente gli anni Sessanta, lanciando non poche mode.

Scomparsa a 93 anni Mary Quant, regina della Swinging London e creatrice della minigonna

L’iconica stilista inglese si è spenta questa mattina a 93 anni nella sua abitazione nel Surrey. “Serenamente“, stando alla famiglia, che l’ha ricordata come “una delle stiliste più riconosciute a livello internazionale del XX secolo e un’eccezionale innovatrice degli Swinging Sixties”.

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Mary Quant – Nanopress.it

Mary Quant fu la prima a capire che la moda aveva bisogno di una ventata di cambiamento, e negli anni Sessanta, dopo aver aperto una boutique nel quartiere di Chelsea a Londra, iniziò a vendere le sue prime creazioni.

Sono gli anni dei Beatles, e la capitale inglese è pervasa da una corrente di energia e entusiasmo. La giovane stilista, nata nel 1930, capisce subito come le donne vogliano sentirsi più libere e spensierate, e ha l’intuizione di accorciare visibilmente gli indumenti, creando la minigonna.

Capo cult di quegli anni, spesso abbinata, sempre su sua idea con calze colorate e stivali o scarpe con il cinturino, trova la sua perfetta icona oltre che in Mary anche in Twiggy, modella giovanissima che ben incarna l’estetica della cosiddetta Swinging London.

Oltre alle gonne, ad accorciarsi sono anche i capelli delle donne, particolarmente colpite dal taglio corto e sbarazzino della filiforme bionda modella. Una creazione del parrucchiere Vidal Sassoon, che sarà copiatissima non solo dalla Quant, ma anche da milioni di donne in tutta Europa.

Chi era la “madre” della minigonna: dalle prime creazioni alla nomina a Dama dell’Impero britannico

Dame Mary Quant nasce nel 1930 a Londra, da due insegnanti gallesi, e dopo essersi diplomata manifesta subito un grande interesse per la moda. Tuttavia, i genitori la dissuadono, spingendola a studiare invece educazione artistica e illustrazione.

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Mary Quant negli anni Sessanta – Nanopress.it

A 16 anni decide di andare via di casa, vivendo da bohemienne, e conoscendo nel frattempo Alexander Plunket Green, nipote di Bertrand Russell e di origini aristocratiche. Quando il giovane compie 21 anni e riceve la sua eredità, i due decidono di comprare casa a Chelsea.

Nello scantinato inaugurano un ristorante, mentre al primo piano dello stabile vede la luce nel 1955 la boutique di Mary, Bazaar. La via dove sorge è una delle più trafficate, la Kings Road a Londra e fin dai primi giorni ottiene un successo incredibile tra i più giovani, anche grazie alle creazioni di Mary, che da sempre ha avuto un debole per il connubio abitini e stivali.

Ben presto il successo si espande anche al mondo dello spettacolo e dell’arte, e ciò permette alla stilista di aprire un altro negozio nel quartiere di Knightsbrige, in Brompton Road. Non solo, ma la giovane rivela di avere un ottimo fiuto per gli affari, e nel 1964 fonda la società Ginger Group per esportare le sue creazioni all’estero, oltre a dar vita a una linea di calzature e una di make-up.

Nel 1966, la Regina Elisabetta la nomina Cavaliere della Corona Britannica, una delle massime onorificenze nel Regno Unito, mentre quasi 50 anni dopo la renderà “Dame” per i servizi resi al Paese. Rimasta vedova nel 1990 dell’adorato Alexander, che ne frattempo aveva sposato, nel 2000 ha dato le dimissioni dalla Mary Quant Ltd, la linea di cosmetici da lei creata, dopo un’acquisizione giapponese.

Oltre alle sue creazioni, la stilista aveva anche ideato negli anni Ottanta gli interni di alcuni modelli di Mini Cooper, presto diventati esemplari di culto, con tanto di firma della stilista e la distintiva margherita accanto al logo della casa automobilistica.

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