E’ morta Simona Maisto all’età di 56 anni. Era stata titolare negli anni ’80 dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.
Scomparsa la sostituta procuratrice di Roma che insieme a Giancarlo Capaldo dei due casi di sparizione Orlandi e di Mirella Gregori. Il saluto da parte dell’Associazione Magistrati di Roma e del Lazio per Simona Maisto, una donna che come si legge nella nota “lascia il ricordo e un sorriso a chi l’ha conosciuta“.
Simona Maisto, 56 anni pm di Roma, è morta nella giornata di oggi 24 ottobre. La donna era stata la sostituta procuratrice nell’inchiesta della scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori.
A ricordarla l’Associazione Magistrati di Roma e del Lazio, che con una nota ha voluto mandare un messaggio di cordoglio: “Con profondissimo dolore comunichiamo che è prematuramente scomparsa la collega Simona Maisto”.
Una donna si legge nel messaggio dotata di grande forza, di resilienza, ma anche in grado di lasciare tutti quelli che ava conosciuto un dolce ricordo. Nel 2017 era rimasta ferita in tribunale, a causa di un incidente in ascensore durante un malfunzionamento.
L’associazione conclude la nota dicendo di volere dare l’ultimo saluto alla collega domani in Aula Occorsio, dalle ore 13 alle 15.
Una lunga carriera nella magistratura, che la aveva portato nel 1983 a indagare anche su due dei casi più controversi della storia del nostro Paese, ossia sulla sparizione di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, fino alla loro archiviazione.
Soffriva di una grave malattia Simona Maisto, scomparsa prematuramente all’età di 56 anni. Nel settembre del 2017 la pm era stata vittima di un incidente in tribunale. La donna si sarebbe dovuta recare al parcheggio, e aveva preso l’ascensore al secondo piano della sede di piazzale Clodio.
Ma una volta entrata all’intero dell’ascensore, dopo che le porte si erano già chiuse l’elevatore aveva preso immediatamente la direzione sbagliata, salendo invece di scendere e andandosi a schiantare improvvisamente verso il soffitto.
Un incidente che aveva recato gravi danni al pubblico ministro, che aveva impiegato quasi un anno per tornare a camminare normalmente, e che aveva anche provocato un processo contro la ditta di manutenzione dell’ascensore del tribunale romano.
Dopo l’incidente e la presa di coscienza più volte Simona Maisto aveva lottato contro le condizioni degradanti degli uffici, contro la mancanza di sicurezza dei tribunali. Nel 2019 il tentativo, non andato in porto, di candidarsi al Consiglio Superiore della Magistratura.
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