[didascalia fornitore=”ansa”]Alessandra Appiano, la scrittrice delle donne[/didascalia]
È straziante leggere le parole di Nanni Delbecchi, marito di Alessandra Appiano, la scrittrice e autrice tv morta suicida il 3 giugno scorso. Il giornalista ha vissuto al fianco della moglie per 25 anni. Oggi Nanni Delbecchi rompe il silenzio e affida alla tastiera di un computer il racconto della malattia mentale che ha spento la vita dell’Appiano e portato via la sua ‘sorgente di luce’.
Nanni Delbecchi offre alle pagine de Il Fatto Quotidiano un lungo e commovente pezzo dal titolo ‘In memoria di mia moglie’ per ricordare Alessandra Appiano e i 25 anni vissuti insieme.
‘Computer delle mie ridicole brame, dammi una mano. Prova tu a dire qualcosa, io non ce la faccio. Prova tu a dire cosa accade quando si perde la compagna con cui si sono condivisi 25 anni ‘vivendo come due ragazzi’, quando si è costruito un sodalizio di anime disperatamente allegro, in fuga dalle convenzioni’, così Nanni Delbecchi inizia il suo articolo in memoria della moglie Alessandra Appiano.
La scrittrice aveva lasciato la clinica Turro, specializzata nella cura dei disturbi dell’umore – dove era ricoverata – per recarsi in un albergo della periferia di Milano dove si è poi tolta la vita.
Alessandra Appiano, come spiega lo stesso Nanni Delbecchi, era in cura dallo scorso 17 maggio 2018. ‘Eravamo certi che tutto si sarebbe risolto’, scrive nell’articolo. Purtroppo così non è stato.
La scrittrice è stata colpita da un malessere che l’ha travolta e spenta in pochissimo tempo. ‘Tutto è raso al suolo in sette settimane per opera di una malattia mentale feroce, subitanea e violenta, un male che come un lampionaio spegne una per una le luci della persona che ogni giorno ti ha illuminato la vita’, spiega ancora Delbecchi.
Nanni Delbecchi dà sfogo al suo dolore attraverso la scrittura che è il suo pane quotidiano e a chi ha descritto l’adorata moglie come ‘Una donna malinconica e segretamente depressa’, il giornalista risponde: ‘Ognuno è padrone di dare libero sfogo alla propria nullità e alla propria spazzatura’.
Venticinque anni insieme, lui, Alessandra Appiano la conosceva bene. ‘Aveva le sue tristezze e le sue malinconie, certo, accentuate da una natura cui si alternavano spleen ed euforia. Era un’artista vera’, scrive Delbecchi.
Il giornalista rivive attraverso l’articolo la drammatica vicenda che lo ha colpito, dalla malattia della moglie fino al giorno della tragica morte a Milano, ‘Dalla terrazza dell’ottavo piano ha guardato per l’ultima volta quella città che amava tanto’, conclude Delbecchi.
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