Il test del DNA ha confermato che il corpo carbonizzato ritrovato sul luogo dell’incidente è del broker Massimo Bochicchio.
Effettuato il test del DNA su corpo carbonizzato che ha confermato l’identità del cadavere ritrovato in strada dopo l’incidente stradale: si tratta di Massimo Bochicchio, broker dei VIP che era stato accusato di truffa ai danni di diversi volti del mondo dello sport. La Procura di Roma, inoltre, ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.
È di Massimo Bochicchio il corpo carbonizzato a seguito dell’incidente in moto che si è verificato nei pressi dell’aeroporto di Roma, in via Salaria. Dall’esame medico del DNA, predisposto dopo che la procura di Roma ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, infatti, è emerso che il corpo appartiene al broker al centro di un giro di truffe mosse ai danni di diversi esponenti del mondo dello sport.
Gli inquirenti, infatti, credono che dietro la morte del broker 56enne possa esserci qualcosa che vada oltre il mero incidente stradale.
Cosa che fa insospettire è che il 20 giugno si sarebbe dovuto tenere il processo nei confronti dell’uomo che doveva rispondere dei reati a lui ascritti e delle varie denunce subite dalle persone che, al tempo, furono da lui truffate.
L’incidente si è verificato il 19 giugno alle 12: l’uomo avrebbe perso il controllo della propria moto, schiantandosi contro un muro. L’impatto lo ha ucciso sul colpo. Il mezzo, poi, avrebbe preso fuoco e, di conseguenza, carbonizzato il corpo del broker, che il fratello ha faticato a riconoscere, se non per il braccialetto dell’autorità giudiziaria che indossava.
La domanda che è sorta, nelle ultime ore, è la seguente: dove si recava il broker di domenica mattina, visto che era stato sottoposto agli arresti domiciliari? Certo, l’uomo aveva avuto un permesso speciale, ma cosa lo ha spinto ad uscire di casa poco prima di pranzo?
A queste domande dovranno essere date delle risposte da parte degli inquirenti che stanno indagando sul caso. Forse l’uomo è stato spinto da una vettura che gli ha fatto perdere il controllo della sua moto, facendolo schiantare contro il muro? O il broker aveva deciso di farla finita, togliendosi la vita?
Al momento, la famiglia del broker scomparso è assistita dal legale Gianluca Tognozzi. Intanto, sono ancora al vaglio delle autorità il computer e altri dispositivi tecnologici sequestrati al broker prima della sua morte.
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