Dopo la morte di Darya Dugina, giovane russa uccisa dall’esplosione della sua auto in un attentato, il ministro degli Esteri ucraino convoca il nunzio apostolico a Kiev, indignato dalle parole dette da Papa Francesco in memoria della ragazza.
Una questione molto delicata quella che si consuma in queste ore a Kiev: dopo la morte della ragazza russa a Mosca, Darya Dugina, il Ministro degli Esteri ucraino ha deciso di convocare il nunzio apostolico in Ucraina per discutere delle parole dette da Papa Francesco.
Il pontefice, ricordando la vittima russa, ha espresso un pensiero che a Kiev non hanno apprezzato e che ora tutto il paese invaso dalla guerra ci tiene a chiarire.
Darya Dugina era la figlia dell’intellettuale russo, molto vicino a Vladimir Putin, Aleksandr Dugin. Sabato 20 agosto la donna è stata uccisa in un’esplosione del veicolo su cui si trovava, mentre tornava dal festival “Tradizione”, a una cinquantina di chilometri da Mosca.
Darya era una grande sostenitrice dell’invasione russa in Ucraina, soprattutto perché seguiva le orme del padre, Dugin, grande alleato del presidente Putin, sul quale pare abbia una grandissima influenza.
Secondo la Russia, l’attentatrice sarebbe una donna ucraina, Natalia Vovk, che è considerata una dei componente del battaglione Azov. Questa è una teoria sostenuta dai canali russi, ma niente al momento conferma questa ipotesi.
In merito alla morte di Darya Dugina, Papa Francesco ha espresso la sua idea, parlando di lei come se fosse una vittima della guerra, un innocente l’ha definita, parole che hanno fatto infuriare i vertici di Kiev.
Dopo le parole del Papa, c’è parecchia tensione tra Kiev e il Vaticano: la frase detta dal pontefice sulla morte di Darya Dugina non è piaciuta per nulla ai vertici ucraini, come ha espresso il Ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.
Kuleba, infatti, afferma che la decisione di Papa Francesco di menzionare la guerra per ricordare la morte di Darya non è stata un’ottima mossa.
Questo perché si tratta della morte di una cittadina russa su territorio russo cosa che, secondo quando dichiarato, non c’entra nulla con il conflitto in essere.
Così, il 25 agosto è stato invitato il Nunzio Apostolico in Ucraina, Visvaldas Kulbokas, proprio per discutere delle parole del Papa rimarcando il fatto che da quando è iniziata la guerra, lo scorso 24 febbraio, il pontefice non è stato particolarmente attento alle vittime della guerra, tra cui tantissimi bambini ucraini.
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