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Continua a far parlare di sé Philip Seymour Hoffman, anche dopo la morte. A quanto si apprende oggi dai media statunitensi, l’attore ha deciso di non lasciare soldi ai figli, così come emerso dall’ultimo testamento da lui redatto e sottoscritto. Il motivo? Non voleva che i suoi eredi fossero considerati dei ‘ragazzi da fondo fiduciario’.
E’ stato il New York Post a pubblicare dei nuovi documenti realtivi alle ultime volontà testamentarie di Hoffman. A quanto si apprende dal sito, l’attore ha espressamente evitato di lasciare in eredità ai figli delle somme monetarie. Un atto crudele o un’accortezza da buon genitore?
‘Hoffman non voleva che i suoi figli fossero considerati come dei ‘ragazzi da fondo fiduciario.’
Questa la motivazione che riporta il New York Post, e che fa discutere l’opinione pubblica d’oltreoceano. A ben vedere, potrebbe essere una decisione molto saggia, stando ad alcuni esempi che la storia ci riporta. Spesso i personaggi famosi e facoltosi si sono adoperati per aprire dei fondi fiduciari a nome dei propri pargoli, ma molto spesso dei ragazzi si sono ritrovati con le mani piene di soldi, a un’età in cui non si sa bene come impiegarli. Nè come fare scelte ragionate. Morale della favola, quei ragazzi hanno preso cattive strade o sono cresciuti in modo viziato e sconsiderato.
Hoffman aveva più volte manifestato il proprio dissenso in merito alla questione, rifiutandosi categoricamente di intestare dei fondi ai figli.
L’attore, visto di recente nella saga di Hunger Games, è deceduto il 2 febbraio 2014, all’età di 46 anni. Il suo corpo è stato trovato privo di vita in un appartamento di New York e le analisi tossicologiche hanno chiarito che si è trattato di un’overdose. Hoffman aveva sofferto di dipendenza da droghe in giovane età, ma era riuscito a ripulirsi e a restare pulito per 23 anni. Nel 2013, invece, aveva avuto una ricaduta e alla fine gli si è rivelata fatale.
La star ha lasciato la moglie Mimi O’Donnell e i loro tre figli, Cooper, Tallulah e Willa. Il patrimonio dell’attore è andato interamente alla consorte, con l’indicazione del figlio maggiore come beneficiario di riserva.