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Cultura

Morte di una sirena: un incubo per Hans Christian Andersen

Per tutta la sua vita adulta Hans Christian Andersen tenne un diario, in cui scrisse quasi ogni giorno dal 1825 fino alla sua morte, avvenuta nel 1875. C’è soltanto un vuoto di un anno e mezzo.

Quando, nell’estate del 1834, rientra dall’Italia povero in canna, le sue annotazioni cessano di colpo.

Nessuno sa perché.

Questo romanzo inizia nel punto in cui il diario di Andersen si interrompe.

Inizia così Morte di una sirena, romanzo a sei mani che indaga il periodo meno noto della vita del grande scrittore di fiabe Hans Christian Andersen.

Thomas Rydhal, Anders Rønnow Klarlund e Jacob Weinreich, in Morte di una sirena, immaginano che qualcosa di terribile sia accaduto a Hans Christian Andersen, il futuro autore di Il brutto anatroccolo, La principessa sul pisello, La sirenetta e tante altre fiabe.

È proprio Andersen il protagonista di questo romanzo che si muove tra il giallo, il noir e il romanzo storico.

Andersen è povero, sgraziato, dinoccolato, non ha ancora conosciuto il successo e vive quotidianamente la frustrazione di tutti i suoi sogni di gloria. Le cose peggiorano decisamente quando viene accusato di aver mutilato e assassinato una prostituta: ha solo tre giorni per discolparsi ed evitare il patibolo.
Al suo fianco, prima accusatrice agguerrita e poi fedele collaboratrice, c’è Molly, sorella della vittima. Anche lei è una prostituta che cerca di sopravvivere nello squallore di una Copenaghen crudele, che affama i propri figli e non conosce compassione.

Le indagini di questa improbabile coppia si snodano tra i vicoli di una città sudicia, frenetica, che odora di disperazione e morte.
L’ambientazione cupa della vicenda stride con la potente immaginazione del protagonista che lo porta a risolvere questo primo caso (pare infatti che gli autori abbiano in mente di dedicare ad Andersen una serie di romanzi).

Morte di una sirena non è solo il racconto di un’indagine di omicidio, è il racconto di una riflessione che accompagna il lettore dalla prima all’ultima pagina: cosa spinge l’uomo ad agire? Fin dove può spingersi per dare forma alle proprie fantasie?

Morte di una sirena è un romanzo sulla brama: quella del protagonista che vorrebbe diventare un celebre scrittore, quella delle prostitute di Copenaghen che vorrebbero cambiare la propria vita, e quella dell’assassino, che vorrebbe cambiare se stesso.

Gli autori di Morte di una sirena hanno così calato nella storia da loro raccontata i temi della diversità e dell’emarginazione che tanto spazio hanno nelle fiabe di Andersen.

La sirenetta che voleva cambiare se stessa rivive in questo romanzo nel tentativo dei personaggi di cambiare il proprio destino; la creatura nata dalla penna di Andersen si dissolve nel mare e proprio dal mare emerge l’incubo che trascinerà il protagonista di Morte di una sirena in una storia senza lieto fine.

Francesca Turchi

Appassionata di libri, mi occupo di arte, editoria, cinema e teatro.

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