Aumentano i morti sul lavoro. I dati Inail del 2015sono preoccupanti. Gli infortuni sono diminuiti ma le morti bianche hanno ricominciato ad aumentare dopo dieci anni di calo costante.
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Le denunce di infortunio mortale, informa l’Inail (l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali), nel 2015 sono state 1172. Rispetto all’anno precedente, quando erano state 1009, sono aumentate del 16,15%. Diminuite del 3,92%, invece, le denunce di infortunio sul lavoro: 658.514 nel 2014, 632.665 nel 2015. Le statistiche dell’Inail (di cui abbiamo riportato il totale) distinguono tra infortuni sul posto di lavoro e in itinere (ossia nel tragitto casa-lavoro), e tra incidenti senza o con mezzi di trasporto.
Fino al 2014 morti bianche in calo
Bisogna distinguere tra le denunce di infortunio mortale e le morti accertate dall’Inail: nel 2013, ad esempio, l’istituto informava che le morti accertate sul lavoro erano state 660, il minimo storico dal 1954, anno in cui iniziò la rilevazione. Non tutte le denunce di infortunio mortale vengono infatti poi riconosciute come morti sul lavoro. Le denunce nel 2013 erano state 1175, quasi il doppio rispetto alle morti accertate.
Il numero di decessi del 2015 rappresenta dunque un trend in crescita rispetto al decennio precedente. Le denunce di infortunio mortale, dal 2009 al 2014, sono state relativamente: 1543, 1494, 1378, 1331, 1175, 1009. I settori nei quali le morti bianche sono aumentate sono costruzioni (+24%), trasporto e magazzinaggio (+23%), attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+50%), comparto manifatturiero (+16%). Vittime in aumento (+42,2%) i lavoratori più anziani, tra i 60 e i 64 anni.
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La Giornata mondiale sulla sicurezza
Un trend preoccupante che merita riflessione nel giorno della Giornata Mondiale della salute e della sicurezza sul lavoro. Giovedì 28 aprile sono in programma numerosi eventi come Italia loves Sicurezza, primo roadshow nazionale sulla sicurezza organizzato dalla Fondazione LHS, Leadership in Health and Safety. L’iniziativa coinvolgerà più di 35 città italiane con seminari di formazione, laboratori per bambini, spettacoli teatrali, workshop sulla sicurezza e sul primo soccorso, e tanto altro.
Le battaglie di Napolitano
“Le morti sul lavoro restano intollerabili”, ha detto il 1 maggio 2015 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A battersi molto affinché il tema delle morti bianche avesse il giusto risalto nell’opinione pubblica e in Parlamento è stato però Giorgio Napolitano. L’ex inquilino del Quirinale è stato forse il capo dello Stato che ha più mostrato di avere a cuore l’argomento. Negli anni del suo mandato ha insistito sull’importanza della sicurezza sul lavoro, chiedendo ai politici di legiferare a riguardo. Nonostante le morti all’epoca fossero in calo, ha voluto mantenere alta l’attenzione affinché non venisse “abbassata la guardia su quella che continua a rappresentare una drammatica piaga sociale”. In uno dei tanti discorsi sul lavoro Napolitano tuonava: “Il numero delle invalidità permanenti e degli incidenti mortali causato dal mancato rispetto di norme esistenti resta inaccettabile nonostante la loro diminuzione”. E auspicava “che la comunità nazionale e le istituzioni forniscano risposte sempre più ferme ed efficaci per fronteggiare questa piaga sociale”.
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