Maksimishin Sergej Valentinovich, il medico che aveva curato l’oppositore politico russo Aleksej Navalny, è morto improvvisamente. Era considerato uno dei migliori professionisti della struttura ospedaliera in cui operava. Lo stesso ospedale di Omsk ne ha dato notizia, rilasciando una dichiarazione a Cnn. Le cause della morte del medico 55enne non sono ancora state confermate.
“Con rammarico, vi informiamo che il vice capo medico per l’Anestesiologia e la Rianimazione dell’ospedale di emergenza, assistente del dipartimento dell’Università statale di medicina di Omsk e dottore di ricerca in scienze mediche Maksimishin è improvvisamente morto“, ha comunicato l’Ospedale di Omsk per dare notizia del decesso di Maksimishin Sergej Valentinovich.
Secondo il tabloid britannico, la causa della morte di Maksimishin, responsabile del reparto di terapia intensiva del nosocomio sarebbe un arresto cardiaco. L’oppositore del Cremlino era stato ricoverato sotto le cure del medico di Omsk prima del suo trasferimento in Germania.
A causare l’arresto cardiocircolatorio, secondo Cnn, sarebbe stato un improvviso incremento della pressione sanguigna.
Una morte “davvero inattesa” secondo Maria Morozova, collega del medico curante di Navalny, che lo aveva incontrato appena pochi giorni prima del fatto. La portavoce del ministero della Sanità di Omsk, Galina Nazarova, ha infatti confermato alla stampa che Makshimishin non soffriva di particolari patologie, confermando quindi l’eccezionalità del decesso.
Alexei Navalny ha ricevuto la notizia in carcere, dove si trova a seguito della condanna, decisa dal Tribunale lo scorso martedì. Al processo lampo che lo ha visto al tavolo degli imputati, erano stati chiesti 3 anni e 6 mesi di carcere per aver violato le condizioni sulla libertà condizionale in seguito a una condanna del 2014.
La violazione della libertà condizionata corrisponde proprio al periodo in cui Navalny era volato in Germania dopo essere stato avvelenato dai servizi segreti russi. Sergey Maximishin, all’epoca, aveva prestato le prime cure all’oppositore politico, che aveva poi lasciato la Russia per raggiungere il Paese europeo dove aveva continuato la terapia. Al rientro in patria, Navalny era stato arrestato, provocando numerose proteste nelle maggiori città russe.
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