La commovente lettera del dottor Giorgio Cuffaro, il medico che – per primo – soccorse il piccolo Leonardo, morto dopo lo schianto in auto mentre rientrava con la famiglia dal pranzo di Pasqua, il 9 aprile scorso.
Il giovane pediatra ha dedicato una commovente lettera al bambino, morto dopo un mese di agonia in ospedale.
«Ce l’ho messa tutta, sai?…» Inizia così la commovente lettera che un giovane pediatra ha dedicato a un bambino di appena due anni, morto in un terribile incidente stradale. Nella lettera postuma il dottor Giorgio Cuffaro si rivolge direttamente al piccolo Leonardo, rimasto gravemente ferito nell’incidente avvenuto il 9 aprile scorso sulla regionale Postumia, a Motta di Livenza.
Tra le auto in coda, quel giorno, c’era anche quella del dottor Cuffaro, che per primo prestò soccorso al bambino. Il piccolo viaggiava nell’auto con i genitori, rimasti lievemente feriti. Il bambino andò in arresto cardiaco, in conseguenza del grave trauma cranico subito. L’intervento del medico fece ripartire il cuore del piccolo Leonardo, che poi venne ricoverato. Quel filo di speranza che ancora era rimasto acceso si è spezzato il 2 maggio scorso, con la morte del piccolo all’ospedale di Padova.
«Non ho perso un attimo, sai? Quando ho capito che non respiravi e il tuo cuore non batteva, ti ho preso in braccio e iniziato a massaggiare e ventilare senza perdere un istante. Il tuo papà mi ha detto che erano passati solo pochi secondi dall’incidente. “Che fortuna!”, ho pensato. Ero fiducioso». Giorgio Cuffaro ripercorre quegli attimi ogni giorno, portando con sé il dolore di una perdita così umanamente inaccettabile. «Ce l’ho messa tutta sai? In quel momento eri improvvisamente diventato un mio paziente, anzi, IL mio paziente e io il tuo pediatra A dire il vero eri un po’ paziente e un po’ figlio perché coi miei pazienti, in genere, non mi viene da piangere quando mi prendo cura di loro e con te, a tratti, dovevo trattenere le lacrime e concentrarmi su ciò che dovevo fare, perché andava fatto subito e bene, e così è stato».
L’unica consolazione in quest’amara vicenda resta – per il dottor Cuffaro – la possibilità di aver alla mamma e al papà del piccolo Leonardo un po’ di tempo in più per accarezzare e coccolare il loro piccolo, prima che fosse ormai troppo tardi.
“La mia sola e più grande consolazione è aver dato a te e ai tuoi portentosi genitori un po’ di tempo, per parlarti, accarezzarti, coccolarti”.
Chi gli chiede il perché di questa lettera, il dottor Cuffaro risponde che è stato un modo per riordinare i pensieri, cercando di rimettere insieme i piccoli pezzi di una storia per la quale auspicava un finale diverso.
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