È morto Cornelius Gurlitt, il collezionista del considdetto tesoro di Hitler, oltre 1400 opere d’arte che si ritiene fossero state razziate dai nazisti: l’ottantunenne è morto nel suo appartamento a Schwabing, in un quartiere residenziale di Monaco, lo stesso dove un paio di anni fa avevano fatto irruzione le forze dell’ordine scoprendo un vero e proprio tesoro nascosto.
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Morto ad 81 anni Cornelius Gurlitt, l’uomo considerato il custode del tesoro di Hitler: fermato dai poliziotti doganali perché trovato in possesso di duemila euro sospetti, l’uomo nascondeva nella sua abitazione una collezione mozzafiato di capolavori novecenteschi. Molti i quadri – da Picasso a Matisse, da Beck a Chagall – che l’uomo aveva nelsuo appartamento di Monaco, e altre opere – quadri, disegni, sculture dal valore inestimabile – erano state ritrovate successivamente in una casa a Salisburgo, in Austria.
In totale, Gurlitt possedeva quasi 1500 opere scomparse da circa 50 anni, che l’uomo vendeva col contagocce per tirare avanti; secondo le forze dell’ordine, il tesoro di Hitler era stato messo insieme dal padre di Cornelius, Hildegard Gurlitt, uno dei mercanti d’arte più importanti della Germania nazista.
Le opere erano state trafugate agli ebrei o sequestrate nei musei come “arte degenerata”: dopo la guerra Gurlitt senior aveva dichiarato ufficialmente distrutto il suo immenso tesoro, bruciato nel rogo dei bombardamenti di Dresda: sulla collezione era stata aperta una inchiesta tuttora in corso, visto che Gurlitt aveva trovato un accordo con le autorità tedesche per le verifiche sulle opere in suo possesso.
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