Lutto nel mondo della musica per la morte di Demis Roussos, il cantante greco di 68 anni famosissimo soprattutto negli anni ’60 e ’70 prima con gli Aphrodite’s Child, il gruppo progressive rock di cui faceva parte anche il celebre musicista Vangelis, e poi come solista. Roussos, che era nato ad Alessandria d’Egitto il 15 giugno 1946, è morto nella notte tra sabato 24 e domenica 25 gennaio 2015, ma la notizia ufficiale della sua scomparsa è stata data soltanto oggi.
Cantante e bassista di primissimo livello, Demis Roussos diventò improvvisamente una star insieme agli Aphrodite’s Child nel 1968, quando la band incise il brano Rain and Tears che divenne uno degli inni del cosiddetto Maggio Francese. La canzone, un adattamento in chiave pop del famoso Canone in Re Maggiore dell’abate Johann Pachelbel, arrivò in cime alle classifiche di diverse nazioni europee e in Italia addirittura rimase in testa per quattro mesi consecutivi!
Sfruttando l’exploit di Rain and Tears, Demis e gli Aphrodite’s Child sfornarono altri 45 giri di grande successo tra cui End of the World, I Want To Live, Let Me Love Let Me Live, Spring Summer Winter and Fall, Air, Funky Mary e soprattutto It’s Five O’Clock, una hit di dimensione internazionale che si classificò prima in Francia, Italia e Germania. Il gruppo si sciolse nel 1971 per insanabili divergenze artistiche tra lo stesso Roussos e Vangelis, non prima però di aver pubblicato l’interessante 666, un ambizioso concept album che aveva come tema centrale l’Apocalisse di Giovanni.
Dopo l’addio agli Aphrodites’s Child, Demis Roussos intraprese una carriera solista che per tutti gli anni ’70 gli regalò altri entusiasmanti trionfi. Soprattutto in Francia e in Italia la gente faceva a gara per accaparrarsi i suoi dischi, tanto che nel ’71 vinse da noi il già popolarissimo Festivalbar con We Shall Dance. Nel ’73 salì in cima alle classifiche di molti paesi con l’epocale Forever and Ever e ottenne molti consensi anche con le varie My Friend the Wind, My Reason, Lovely Lady of Arcadia e Lost in Love.
Nei decenni successivi la sua stella cominciò a declinare ma non smise mai di fare musica, cogliendo talvolta ancora qualche successo come nel 1985 con il bel singolo Dance of Love. La sua popolarità in Italia era tale che negli ultimi anni più volte Carlo Conti l’aveva invitato come ospite della sua trasmissione nostalgica I Migliori Anni, dove aveva riproposto al pubblico le sue vecchie hit.
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