Giornalista, politico, scrittore e sindacalista Emanuele Macaluso, 96 anni, è morto stanotte a Roma all’Ospedale Gemelli. Era ricoverato da Natale per problemi cardiaci aggravati in seguito a una caduta.
La storia di Emanuele Macaluso
Nato a Caltanissetta il 21 marzo del 1924 da una famiglie di modeste condizioni economiche, fu esponente del Partito comunista sin dai tempi della clandestinità, prima della caduta del Regime Fascista. Successivamente, fu chiamato da Palmiro Togliatti alla Segreteria, diventando uno dei più giovani componenti del partito. Il 1 maggio del 1947 fu tra i testimoni della strage di Portella della Ginestra, quando il bandito Salvatore Giuliano sparò contro una folla di persone: quel giorno rimasero uccisi 11 lavoratori e molti altri furono gravemente feriti. Oltre ad aver ricoperto la carica di Parlamentare per sette legislature, dal 1963 al 1992, fu anche direttore de “l’Unità” dal 1982 al 1986, nonché ultimo direttore de “Il Riformista” dal 2011 al 2012. Quando il PCI si sciolse, aderì al PDS.
Conte: “Un grande protagonista della vita politica italiana”
Prima di ascoltare l’intervento del premier Conte al Senato, l’aula ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Emanuele Macaluso, dopo aver appreso la notizia della sua morte. Il momento di raccoglimento è stato seguito da un applauso dell’Assemblea in piedi. “Mi associo, a nome del governo, a questo ricordo del senatore Macaluso – ha commentato Conte – credo che anche chi non ha condiviso le idee politiche possa condividere che è stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana“.
Zingaretti: “In eredità il suo amore per la democrazia”
Anche il leader del Pd Nicola Zingaretti ricorda Emanuele Macaluso con un messaggio su Facebook: “Provo un dolore immenso per la morte di Emanuele Macaluso. Al Pd, alla sinistra, all’Italia – scrive Zingaretti – lascia in eredità il suo impegno civile e politico e il suo amore per la democrazia“. E aggiunge in riferimento alla crisi politica che stiamo attraversando: “Ora il miglior modo per onorare questo grande italiano è spendere ogni nostra energia per affermare un’idea nobile di politica, basata sul confronto libero tra le idee, battersi per i diritti delle persone, per la giustizia sociale e per la libertà. Ciao Emanuele“.