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È morto Gene Wilder (vero nome Jerome Silberman), celebre attore americano conosciuto soprattutto per le numerose e divertenti collaborazioni con il regista Mel Brooks, a cominciare da Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco per finire con il leggendario Frankenstein Junior, nel quale interpretò il protagonista Frederick Frankenstein (da pronunciare rigorosamente ‘Fran-ken-stin’). Ma lo ricorderemo anche per gli altrettanto celebri Per Favore, Non Toccate le Vecchiette (primo film in assoluto con Brooks), Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato, Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere sul Sesso (capolavoro comico di Woody Allen), Il Fratello più Furbo di Sherlock Holmes e La Signora in Rosso, questi ultimi diretti da lui stesso. Gene Wilder, che era nato a Milwaukee l’11 giugno 1933, si è spento all’età di 83 anni nella sua casa di Stamford, in Connecticut. Era da tempo malato di Alzheimer.
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Gene Wilder mosse i primi passi di attore in Inghilterra, dove si era trasferito per un breve periodo, ma fu solo dopo il ritorno in patria, quando riuscì a entrare al prestigioso Actors Studio, che iniziò a dedicarsi completamente alla recitazione. Conobbe Mel Brooks, che sarebbe diventato il suo mentore, grazie alla fidanzata (e futura moglie) del grande regista, l’attrice Anne Bancroft, con la quale Wilder aveva lavorato in teatro.
Brooks intravide in quel trentenne di Milwaukee il talento del grande attore e dopo poco tempo gli affidò un importante ruolo della commedia Per Favore, Non Toccate le Vecchiette (1968), che rivelò le grandi doti comiche e recitative di Gene Wilder, giustamente premiato con la nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.
Negli anni successivi Wilder partecipò a numerosi film (non tutti fortunati, a dire il vero) tra cui Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato (1971) di Mel Stuart, tratto dal quasi omonimo romanzo Roald Dahl, che all’epoca fu un clamoroso flop commerciale ma che in seguito venne riabilitato come una pellicola di culto.
Dopo aver recitato in Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere sul Sesso (1972) di Woody Allen, in uno degli episodi più divertenti, Gene Wilder scrisse la sceneggiatura di Frankenstein Junior (1974) e convinse l’amico Mel Brooks, inizialmente scettico, a dirigere il film: inutile dire che sarebbe diventata una delle pellicole più spassose di sempre, con personaggi passati alla storia (su tutti il gobbo Aigor interpretato da Marty Feldman) e numerosissime battute entrate nel linguaggio comune (da ‘Si può fare’ a ‘Potrebbe andar peggio: potrebbe piovere’). Sempre nel ’74 la coppia Brooks-Wilder ‘partorì’ Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco, capostipite di tutti i film demenziali (anche se Gene entrò nel cast quasi per caso).
Grazie a questi due clamorosi successi Gene Wilder diventò uno degli attori più famosi (e pagati) del mondo. Nel 1975 debuttò alla regia con Il Fratello più Furbo di Sherlock Holmes (di nuovo con Feldman), poi l’anno dopo formò per il film Wagons-lits con Omicidi un’incisiva coppia comica con Richard Pryor, che sarebbe tornata in altre pellicole (tra cui Nessuno Ci Può Fermare). Gli ultimi squilli di Gene Wilder nel mondo del cinema furono La Signora in Rosso (1984), accompagnato dalle indimenticabili musiche di Stevie Wonder, e Non Guardarmi, Non Ti Sento (1989), ancora con l’amico Pryor, poi l’attore abbandonò gradualmente il set tornandovi in modo sporadico solo per qualche sitcom o serie TV.
Gene Wilder si sposò per ben quattro volte: con Mary Mercier dal ’60 al ’65, con Mary Joan Schutz dal ’67 al ’74, con Gilda Radner dall’84 all’89 (anno in cui la donna morì per un cancro) e con Karen Boyer dal ’91 fino alla fine.
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