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Se ne va un altro pezzo dei mitici Fab Four: è morto George Martin, il ‘quinto Beatle’, soprannome che gli era stato giustamente affibbiato per il suo ruolo di produttore della maggior parte delle registrazioni dei Beatles, ma anche per aver suonato pezzi strumentali in alcuni brani della band di Liverpool. La morte di George Martin, che aveva 90 anni essendo nato a Londra il 3 gennaio 1926, è stata annunciata su Twitter da Ringo Starr: ‘Dio benedica George, che riposi in pace, con amore a Judy e alla sua famiglia. Ringo e Barbara’.
Quando George Martin scoprì i Beatles era già un produttore affermato poiché lavorava da anni alla Parlophone, una delle maggiori etichette del colosso discografico EMI. Il primo incontro con quella che sarebbe diventata la band più famosa di tutti i tempi avvenne nel ’62 e pare che non sia stato del tutto positivo, anzi (‘sono piuttosto orribili’, disse). Ma in realtà Martin aveva capito che quei quattro capelloni possedevano un enorme talento grezzo, che andava soltanto affinato, e una grande abilità nel suonare, per cui gli sottopose subito un contratto dimostrando di essere molto più lungimirante della Decca (la casa discografica rivale) che in un precedente provino li aveva clamorosamente bocciati preferendogli i Brian Poole and the Tremeloes.
Il resto è storia nota: George Martin guidò da dietro le quinte l’intera carriera dei Beatles, intervenendo su tutte le decisioni importanti che riguardavano il gruppo e partecipando non di rado anche alla realizzazione dei brani. Per esempio c’era la sua mano nella registrazione del leggendario album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band o in celebri canzoni come Yesterday ed Eleanor Rigby. Martin, forte della sua formazione musicale classica, curò inoltre la maggior parte degli arrangiamenti orchestrali insieme a John, Paul, George e Ringo. Tra questi ricordiamo quello di Penny Lane, per cui Martin lavorò con Paul McCartney su un assolo di tromba.
Terminata l’epopea dei Beatles con lo scioglimento del 1970, George Martin continuò ovviamente la sua carriera di produttore discografico con altri musicisti e gruppi come gli America, i Van der Graf Genetaror, gli UFO, lo stesso Paul Mc Cartney per la colonna sonora del film di 007 Vivi e Lascia Morire, gli Ultravox ed Elton John, per il quale nel ’97 produsse la famosissima Candle in the Wind nella nuova versione ideata per la morte di Lady Diana, che con circa 40 milioni di copie vendute è uno dei singoli più venduti di ogni epoca.
In riconoscimento ai suoi servizi all’industria della musica e alla cultura popolare, George Martin era stato insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e innalzato al rango di Knight Bachelor, potendosi quindi fregiare del titolo di ‘Sir’.
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