Giorgio Faletti è morto. Una perdita immensa per il mondo della cultura e dello spettacolo italiano, visto che lo scomparso era scrittore, attore, cantante, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore e comico. Nato ad Asti, il 25 novembre 1950, Faletti è morto dopo una lunga malattia venerdì 4 luglio a Torino all’età di 63 anni.
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Giorgio Faletti è morto: l’artista soffriva da tempo di un male incurabile, che aveva cercato di combattere recandosi anche negli Stati Uniti, a Los Angeles, per sottoporsi a terapie speciali. Un “guaio di salute piuttosto rilevante”, lo aveva definito all’epoca, che lo aveva costretto a rinunciare a diversi appuntamenti, in particolare al tour di spettacoli previsto per l’estate.
L’artista era ricoverato nel reparto di radio terapia all’ospedale Molinette, dove è scomparso venerdì 4 luglio. Sul suo sito internet, appena pochi giorni fa, aveva scritto un messaggio ad amici e fans in cui comunicava di dover annullare il suo tour di spettacoli previsto per l’estate, proprio a causa delle precarie condizioni di salute.
“Cari amici, purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore, Giorgio” . “A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia“, l’ultimo messaggio scritto nella sua pagina facebook.
Laureato in giurisprudenza, volto tra i più celebri di “Drive in“ negli anni ‘8, Faletti fu scoperto nel locale milanese Derby, dove si esibivano anche Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Paolo Rossi e Massimo Boldi. Prima di lavorare alla trasmissione cult di Canale 5, nel 1983 partecipa al fianco di Raffaella Carrà in Pronto Raffaella.
Indimenticato interprete di Vito Catozzo (‘celebrato’ anche nel libro Porco mondo che ciò sotto i piedi), Suor Daliso e Carlino (per non parlare di Franco Tamburini, lo stilista di Abbiate Grasso), Faletti – dopo Fantastico e Stasera mi butto… e tre! – ha avuto anche una carriera di successo nel cinema (tra le sue ultime apparizione, il blockbuster Notte prima degli esami), nel teatro e nella letteratura: il suo libro d’esordio, il thriller “Io uccido“, divenne un best seller amato da pubblico e critica.
Da non dimenticare la carriera da cantante: nel 1988 pubblica il mini-album Colletti bianchi, colonna sonora del telefilm omonimo che lo vede fra i protagonisti, nel 1991 esce Disperato ma non serio, che contiene tra le altre canzoni, Ulula, grande sucesso dell’estate.
Autore anche per Mina, Fiordaliso e Angelo Branduardi, nel 1992 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti con la canzone Rumba di Tango, inserita poi nel suo terzo album Condannato a ridere. La consacrazione sanremese arriva con Signor Tenente, canzone ispirata alle stragi di Capàci e di via D’Amelio classificatasi al secondo posto e vincitrice del Premio della Critica.
Nel 1995, sempre a Sanremo, canta “L’assurdo mestiere” (l’album omonimo vince il premio Rino Gaetano) ed è autore della canzone “Giovane vecchio cuore” di Gigliola Cinquetti. Nel 2007, Faletti è tornato al Festival di Sanremo, come autore della canzone “The Show Must Go On”, il brano fa parte dell’album “In territorio nemico“, interamente scritto (testi e musiche)
Vincitore di numerosi premi letterari, dopo il successo di Io uccido è vittima di un ictus, superato senza gravi conseguenze; nel 2004 esce il secondo romanzo, “Niente di vero tranne gli occhi“, successo di pubblico, meno di critica. Non che questo abbia fermato il successo di Faletti tra il pubblico: i libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati, oltre che in tutta Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e, a partire dal mese di marzo 2007, negli Stati Uniti e nei Paesi di lingua anglosassone. Tra i suoi ultimi romanzi, “Appunti di un venditore di donne” e “Tre atti e due tempi“, pubblicato nel 2011 ed ambientato nel mondo del calcio. Nel 2012, Faletti venne nominato presidente della Biblioteca Astense della sua città.
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