Si è spento nella sua casa di Cassino il dj Claudio Coccoluto. Nato nel 1962 a Gaeta, da circa un anno lottava contro una malattia. Accanto a lui la sua famiglia: la moglie Paola e i figli Gianmaria e Gaia.
Coccoluto era attivo sulla scena del clubbing da oltre 40 anni. Inizia ad appassionarsi al mondo della musica giovanissimo, a soli 13 anni, per poi esordire nel 1978 in una radio privata della sua Gaeta, Radio Andromeda.
La consacrazione arriva a metà degli anni ’80, dove inizia a suonare nei locali della zona e della Capitale. Nel 1991, è stato il primo dj europeo a suonare al Sound Factory Bar di New York mentre, qualche anno più tardi, fonderà a Roma col suo socio Giancarlo Battafarano, il Goa, uno dei locali più famosi al mondo.
Claudio Coccoluto però era anche un personaggio pop: oltre a partecipare a molte trasmissioni televisive grazie alla sua visione e alla sua cultura, ha lavorato anche per Radio Deejay, dove curava il programma C.O.C.C.O. tra dj set in diretta e il contatto con gli ascoltatori.
Sui social, sono tantissimi i messaggi di cordoglio da parte dei vip suoi amici: Alessia Marcuzzi, Simona Ventura, Gabriele Corsi, Pierluigi Pardo e Andrea Delogu sono solo alcuni dei volti noti che hanno condiviso su Twitter il loro saluto.
Claudio Coccoluto e la difesa del mondo della musica durante il lockdown
Non solo dj ma anche produttore, si era spesso esposto per dare voce alla grave crisi che ha colpito il mondo della musica con il lockdown: locali chiusi e concerti sospesi hanno tolto lavoro ad artisti e moltissimi addetti ai lavori.
In un’intervista del maggio scorso, Claudio Coccoluto aveva aspramente criticato governo e Ministero dei Beni Culturali per il grande disinteresse verso il mondo dei club, della loro importanza culturale e dei tanti professionisti rimasti senza lavoro fino a data da destinarsi. Un appello che oggi ha ancora più bisogno di essere ascoltato.