S’indaga sulla morte di Mauro Risone, l’unico figlio di Clara Ceccarelli, la 69enne uccisa il 12 gennaio del 2020 dal suo ex compagno, Renato Scapusi, poi condannato all’ergastolo.
Mario Risone è deceduto il 12 luglio scorso al Galliera di Genova. Dietro la sua morte potrebbe esserci più di un colpevole.
Indagini a 360 gradi per ricostruire eventuali responsabilità. Il 42enne, che soffriva di una patologia degenerativa fin dalla nascita, potrebbe essere stato vittima di un omicidio.
Era il 12 gennaio del 2020 quando Clara Ceccarelli, 69enne di Genova, venne uccisa a coltellate nel suo negozio di scarpe in pieno centro.
A massacrarla con oltre 100 fendenti il suo ex compagno, Renato Scapusi, 10 anni più giovane. Lo scorso anno la Corte d’Assise del Tribunale di Genova lo ha giudicato colpevole di omicidio, infliggendogli una condanna all’ergastolo.
La relazione tra Ceccarelli e Scapusi si era conclusa da oltre un anno, ma l’uomo continuava a tempestare di chiamate e richieste di denaro la sua ex. Quando riusciva a farsi dare dei soldi, li sperperava nel gioco.
Clara Ceccarelli era spaventata da quell’uomo, tanto che, prima di morire, aveva già pagato le spese per il suo funerale. La vittima aveva denunciato il suo ex, ma pare che la denuncia fosse stata archiviata, perché mancavano le testimonianze fotografiche di quelle continue persecuzioni.
Il 12 luglio all’ospedale Galliera di Genova è morto l’unico figlio di Clara Ceccarelli, Mauro Risone, 42 anni.
L’uomo era affetto dalla nascita da una grave patologia degenerativa, per la quale era costantemente monitorato. Al momento gli inquirenti stanno indagando, per chiarirne le cause del suo decesso.
Come riferisce Genovatoday, qualche giorno prima di morire, il 42enne aveva riferito al nonno – con il quale viveva – di sentirsi male.
Così era stato trasferito in ospedale, fino al drammatico epilogo. Stando ai referti del pronto soccorso che lo aveva preso in cura, nello stomaco di Risone erano state riscontrate tre grandi ulcere, provocate da sostanze caustiche.
È plausibile quindi che il 42enne sia stato convinto a bere una sostanza tossica, che poi lo ha ucciso. Sarà ora l’esame autoptico a far luce sull’accaduto.
Gli inquirenti si muovono al momento su due filoni. Il primo è quello dell’omicidio per intascare l’eredità del 42enne, il secondo è quello di un atto di bullismo. Pare infatti che Risone fosse da tempo vittima di un gruppetto di bulli, che potrebbe averlo costretto a ingerire qualcosa.
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