E’ morto Mike Nichols, il regista americano di origini russe che nel 1967 firmò uno dei grandi capolavori cinematografici del XX secolo, Il Laureato, con Dustin Hoffman e Anne Bancroft, film per il quale si aggiudicò l’Oscar e il Golden Globe come miglior regista. Nichols è stato stroncato da un infarto nella sua casa di Los Angeles.
Mike Nichols si chiamava in realtà Michael Igor Peschkowsky ed era nato a Berlino il 6 novembre 1931, figlio di un intellettuale russo. Trasferitosi con la famiglia a Chicago per sfuggire delle leggi razziali vigenti in Germania, dopo la guerra Nichols iniziò a svolgere mille mestieri fino a indirizzare il suo interesse verso l’industria cinematografica, non prima di aver sperimentato il teatro e il cabaret a Broadway.
Il suo primo film, girato nel ’66 ad appena 35 anni, fu l’eccellente Chi ha paura di Virginia Woolf?, con la coppia (anche nella vita) Elizabeth Taylor-Richard Burton. Poi nel 1967 il colpaccio con Il Laureato, una commedia anticonformista (in qualche maniera anticipatrice dei temi del ’68) tratta dal romanzo omonimo di Charles Webb, che ottenne un inimmaginabile successo in tutto il mondo e trasformò Nichols in una star del cinema.
Negli anni successivi Mike Nichols firmò tante altre pellicole, molte delle quali di assoluto valore, ma Il Laureato rimase probabilmente il suo apice. Tra i migliori film della sua carriera ricordiamo gli ottimi Comma 22, Conoscenza Carnale, Silkwood, Cartoline dall’Inferno, Una Donna in Carriera, A Proposito di Henry, Wolf – La Belva è Fuori, Piume di Struzzo, I Colori della Vittoria e gli ultimi due Closer e La Guerra di Charlie Wilson. Ultimamente era in trattativa per portare sul grande schermo il romanzo One Last Thing Before I Go di Jonathan Tropper.
Oltre all’Oscar (e al Golden Globe) per Il Laureato ottenne altre tre nomination agli Academy Awards e due Emmy per i prodotti televisivi La Forza della Mente e Angels in America.
Mike Nichols era sposato da ben 26 anni con la giornalista Diane Sawyer del network ABC News, ma prima di lei altre tre donne avevano avuto il privilegio di essere sua moglie: Patricia Scott dal 1957 al 1960, Margo Callas dal 1963 al 1974 (da cui ebbe la figlia Daisy) e Annabel Davis-Goffnel dal 1975 al 1986 (che gli dette gli altri figli Max e Jenny).
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