Il teatro italiano piange il grande Paolo Poli, morto a Roma dove era ricoverato per un ictus che lo aveva colpito qualche tempo fa. Il prossimo 23 maggio avrebbe compiuto 87 anni. Fiorentino di nascita, era noto e apprezzato per i suoi spettacoli dalla forte connotazione comica che si rifacevano alle commedie brillanti, surreali e irriverenti. Attivo soprattutto in teatro, aveva talvolta lavorato per il cinema, la radio e la televisione, pubblicando anche libri e album di canzoni. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha twittato la notizia della morte di Paolo Poli ricordando il suo ultimo spettacolo, celebrato poche settimane fa, con il quale aveva celebrato la rinascita del Teatro Niccolini del capoluogo toscano.
Laureato in letteratura francese, Paolo Poli si era affermato in teatro negli anni ’50, prima a livello locale e poi pian piano anche nel resto d’Italia, facendosi notare per la sua pungente ironia, il suo garbato istrionismo, la sua vena poetica e surreale, contornata da momenti comici e giochi linguistici. In seguito sarebbe stato anche il primo a recitare en travesti.
Omosessuale dichiarato in tempi dove non era scontato, né facile, dichiararlo, gli piaceva raccontare le sue avventure galanti (era favorevole alle nozze gay ma lui non si sarebbe mai sposato: troppo noioso il matrimonio) ma soprattutto la serenità con cui la sua condizione era stata vissuta nella sua austera famiglia, con un papà carabiniere e una mamma maestra.
Negli anni ’60 la fama di Paolo Poli aveva varcato i confini del teatro, arrivando nelle case di milioni di italiani grazie a un celebre programma televisivo nel quale leggeva favole per bambini, tratte da Esopo e da famosi racconti letterari.
Nel corso della sua lunghissima carriera Paolo Poli aveva diretto e interpretato numerosissime opere teatrali tra cui ‘Aldino mi cali un filino’, ‘Rita da Cascia’ (una lettura comica e irriverente della storia della santa che aveva dato vita a infinite polemiche), ‘Caterina De Medici’, ‘L’asino d’oro’, ‘I viaggi di Gulliver’, ‘La leggenda di San Gregorio’, ‘Il coturno e la ciabatta’ e ‘La nemica di Dario Niccodemi’, mentre per la TV era apparso in varietà (anche un’edizione di Canzonissima), sceneggiati (molto notevole I Tre Moschettieri con il suo allievo Marco Messeri e sua sorella Lucia Poli, anche lei attrice) e persino in un Carosello, e al cinema aveva recitato in alcuni film, rifiutando però una parte in 8½ propostagli dal suo caro amico Federico Fellini.
Impegnatissimo quasi fino alla fine, nel 2009, a ottant’anni suonati, era salito sul palcoscenico per recitare nei ‘Sillabari’, commedia tratta dai racconti di Goffredo Parise, e successivamente aveva portato in giro per l’Italia altri spettacoli come ‘Il mare’ e ‘Aquiloni’, prima del definitivo addio alle scene e quindi alla vita.
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