Lutto nel mondo del giornalismo, Rai e non solo: Stefano Campagna, giornalista del Tg1 di appena 52 anni, è morto nella clinica romana in cui era ricoverato per una malattia contro cui combatteva da tempo; a dare la notizia della sua scomparsa, il direttore del Tg2 Marcello Masi: “Se ne è andato Stefano Campagna. Amico prima che grande collega. Uomo libero dal sorriso contagioso, coraggioso fino alla fine. Se ne va con lui un pezzo della mia vita. Lo piango, e rimpiango il tempo in più che non ho passato con lui. Ti voglio bene Stefano. Ciao amico mio“.
Come riporta la sua pagina Facebook, Stefano Campagna era nato a Roma il 21 novembre 1962; laureato in Scienze Politiche e giornalista professionista, ha lavorato in Rai dal 1997, inizialmente al Tg2 come precario, e poi al Tg1, dove, sotto la direzione di Clemente Mimun, diventa conduttore dell’edizione mattutina. Ha condotto lo spazio meteo del Tg1 con Valentina Bisti e, prima degli studi universitari, ha vissuto per 23 anni in Africa e Medio Oriente, dove il padre era addetto d’ambasciata. Giornalista, inviato nelle zone di guerra e scrittore, Campagna nell’edizione 2012 è stato tra i concorrenti dello show televisivo Ballando con le stelle (Rai1), da cui se ne andò in polemica per la scarsa professionalità della sua partner, tale Natalia Maidiuk.
Omosessuale dichiarato (o, come diceva lui, “semplicemente serenamente gay”), Campagna è diventato ‘celebre’ nel 2007 proprio perché non nascondeva la sua omossessualità: “Io – spiegò al forum Telegiornaliste – vivo la mia vita con la quotidianità di chiunque altro. Mi limito a non filtrare le parole. Non mi vergogno ad usare il maschile. Io non sono ‘dichiarato’, sono una persona che lavora e che non ha nulla da nascondere. Quella che i benpensanti chiamano ostentazione per me è vita. Mi stupisce che la cosa stupisca. E spero che smetta di stupire. È stata una grande conquista per me poter approdare alla conduzione del Tg1 e voglio sperare che con questo si possa lanciare un messaggio forte a tutti gli omosessuali che vivono la loro condizione quasi con vergogna, nascondendosi”.
Anche la Rai ricorda con una nota: “Se ne è andato in punta di piedi, il collega Stefano Campagna, volto noto del Tg1, giornalista eclettico. Ha combattuto la sua battaglia contro la malattia con la stessa discrezione con cui è vissuto. Credeva nel servizio pubblico ed era grato per le opportunità che la vita e l’azienda gli avevano offerto. Aveva avuto, come molti altri colleghi, un passato da precario e per questo, per una stagione, era stato anche impegnato in prima linea nel sindacato dei giornalisti Usigrai, cui non aveva mancato di offrire il proprio contributo di idee ed umanità . E proprio la sua umanità, il suo sorriso sincero, che avevano catturato la simpatia e l’affetto di tanti telespettatori, negli anni della sua conduzione nell’edizione della mattina del Tg1, mancheranno a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di stargli vicino”.
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