[didascalia fornitore=”Ansa”]Tony Cucchiara nel 1972 sul palco del Festival di Sanremo.[/didascalia]
All’età di 80 anni (ne avrebbe compiuti 81 il prossimo 30 ottobre) è morto Tony Cucchiara, cantautore siciliano che dopo i buoni successi negli anni ’60 e ’70 si era dedicato soprattutto alla scrittura di musical per il teatro, contribuendo a innovare il genere. Nato ad Agrigento, Cucchiara, il cui vero nome era Salvatore, si è spento a Roma, dove viveva da ormai molti anni. Tra le sue canzoni più famose c’è senz’altro ‘Annalisa’ (1962), che divenne all’epoca la sigla della trasmissione televisiva Alta Pressione, ‘Genoveffa’, che presentò al Cantagiro ’62, ‘Se vuoi andare vai’, ‘Ciao arrivederci’ e ‘Vola cuore mio’, con cui Tony Cucchiara partecipò a tre edizioni di Un Disco per l’Estate nel 1966, nel 1967 e nel 1971, e infine ‘Preghiera’ per la sua unica partecipazione al Festival di Sanremo nel ’72.
L’anno successivo, nel 1973, la vita di Tony Cucchiara fu sconvolta dalla tragica morte della 34enne moglie Nelly Fioramonti, cantante anche lei, con cui tra l’altro aveva fondato un duo folk e pubblicato un paio di album oltre a vari 45 giri. La donna non sopravvisse alle conseguenze di un parto difficile, nel quale nacque il secondogenito della coppia, Gianluca (diventato da adulto un ottimo musicista).
Intanto già dal 1970 Tony Cucchiara si era avvicinato al mondo del teatro iniziando a comporre i primi musical: sono di quegli anni gli spettacoli ‘Cassandra 2000’ (tra i musicisti c’era anche un giovanissimo Stefano D’Orazio, che poi sarebbe entrato nei Pooh), ‘Caino e Abele’ (grande successo di pubblico e di critica), ‘Tragicomica con musiche’, ‘La baronessa di Carini’, ‘Swing’ e ‘Pipino il breve’ (che rimase in cartellone per sette anni consecutivi e fu rappresentato anche a Broadway). Più recenti, invece, gli altrettanto validi musical ‘Don Chisciotto di Girgenti’, ‘L’altra Cenerentola’ e ‘il conte di Montecristo’.
Col tempo Tony Cucchiara iniziò a lavorare anche come autore televisivo, figurando per esempio tra le firme della nota trasmissione Rai ‘In famiglia’, per la regia di Michele Guardì.
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