Zygmunt Bauman è morto. Il celebre filosofo si è spento all’età di 91 anni a Leeds, nel Regno Unito. A darne l’annuncio il quotidiano polacco Gazeta Wyborcza. Lo studioso, conosciuto ai più come il fondatore del concetto di ‘società liquida‘ viveva ormai da tempo nella cittadina inglese, dopo che nel ’71 aveva accettato la cattedra di sociologia all’Università, dove insegnò fino al 1991. Con la morte di Bauman scompare una delle figure più importanti della cultura contemporanea, studioso incessante e appassionato e scrittore tra i più prolifici del XX secolo.
Nato a Poznan, in Polonia, nel 1925, Zygmunt Bauman è morto all’età di 91 anni il 9 gennaio 2017. Di umili origini ebree, visse sia in Unione Sovietica (dove si trasferì allo scoppio del secondo conflitto mondiale) sia in Israele, dove intraprese la carriera accademica insegnando, dopo la guerra, all’Università di Tel Aviv. Nel 1971 si trasferì definitivamente a Leeds, dove insegnò sociologia per oltre vent’anni formulando le sue più importanti teorie sociologiche. Bauman, infatti, è considerato uno dei massimi intellettuali contemporanei e i suoi concetti, in primis quello della cosiddetta ‘società liquida‘, sono alla base degli studi sociologici sulla modernità.
Lo studioso polacco, infatti, considerava la società contemporanea ‘liquida‘, ovvero sfuggente, lontana da qualsiasi possibilità di categorizzazione, sia dal punto di vista sociale che politico. Questo, sosteneva, a causa della globalizzazione, del consumismo e del crollo delle ideologie, che hanno portato al disorientamento dell’individuo, sempre più solo ed esposto all’incertezza della società contemporanea.
A favore della politica dell’accoglienza, Bauman è stato sempre molto interessato anche al concetto di ‘straniero’ e di ‘rapporto con l’altro’: tra le sue opere più famose, infatti, ricordiamo Stranieri alle porte (Laterza), Modernità e Olocausto (Il Mulino), Modernità liquida (Laterza) e La società dell’incertezza (Il Mulino). E’ stato uno studioso instancabile e uno scrittore particolarmente prolifico: nel 2016, infatti, ha pubblicato due saggi, In Praise of Literature e Per tutti i gusti. La cultura nell’età dei consumi, pubblicato in Italia da Laterza con la traduzione di Daniele Francesconi.
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