I fatti risalgono all’aprile dello scorso anno, quando il conflitto in Ucraina era scoppiato da meno di due mesi. In una scuola russa, durante la lezione di arte, una bambina fa un disegno per la pace anziché a sostegno delle truppe russe come aveva richiesto l’insegnante 80 enne.
Masha Moskaleva ha fatto di testa sua, andando controcorrente e non seguire la consegna della sua insegnante. Un gesto caro da pagare sia per la lei che per il padre 54 enne, Aleksej Moskalev, i quali sono finiti dentro un calvario giudiziario.
In tempi di guerra un disegno a favore della pace può costare caro e avere delle gravi ripercussioni. Lo sanno Aleksei e Masha Moskalev, padre e figlia di origine russa coinvolti dentro un calvario giudiziario dall’aprile dello scorso anno.
Il conflitto in Ucraina era scoppiato da circa due mesi, quando una insegnate 80 enne, della scuola n. 9 della città di Efremov, nella regione di Tula, ha inviato gli studenti a fare un disegno a favore delle truppe russe.
Masha, invece, ha deciso di andare controcorrente: ha disegnato una donna con bambino, missili che volavano sopra le loro teste e due bandiere, una russa e una ucraina; nella prima c’era scritto “No alla guerra”, nella seconda, invece, “Gloria all’Ucraina”.
Per tale gesto, il padre rischia di scontare sino a 3 anni di carcere e la figlia di essere rinchiusa in un orfanotrofio.
Subito dopo aver consegnato il disegno all’insegnante, da subito è stato avvertito il dirigente scolastico che a sua volta ha segnalato il disegno alla polizia, la quale si è recata all’uscita della scuola e fermato tutti i bambini. Masha è riuscita a svincolarsi fornendo delle false generalità avendo intuito che cercavano proprio lei:
“Papà, la polizia mi ha quasi arrestato. Ho fatto un disegno”.
Il giorno dopo, il padre ha accompagnato Masha a scuola per cercare di rassicurarla, ma purtroppo la situazione è degenerata.
“Guarda che cosa insegni a tua figlia! Guarda che cosa ha disegnato”.
Queste le parole del preside urlate contro il padre il quale ha giustificato il disegno della propria figlia affermando di essere contro lo spargimento di sangue e non vederci nulla di male.
Le forze di polizia russa mentre lo hanno interrogato hanno rinvenuto sulle sue pagine social dei post a sostegno dell’Ucraina e immagini con caricature del leader Putin e a incriminarlo per “discredito delle forze armate” e multarlo.
Lo scorso 30 dicembre gli agenti di polizia e le forze dell’Fsb hanno fatto irruzione a casa loro e hanno avuto le prove di “un grave crimine”: un disegno e un magnete con la scritta “Gloria all’Ucraina!”.
Aleksej Moskalev è stato picchiato con la testa contro il muro e il pavimento, mentre Masha veniva portata in un istituto sociale.
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