Mosca ha lierato 225 prigionieri ucraini, in cambio di 56uomini, tra i quali compare l’loigarca filorusso Viktor Medvedchuk, amico di Putin.
Mosca ha liberato 225 prigionieri di guerra, ricevvendo in cambio 56 uomini, tra cui spicca il nome di Viktor Medvedchuck, oligarca filorusso che, nel corso degli anni, ha stretto rapporti molto stretti con il presidente russo, Vladimir Putin, accumulando, nel tempo, un ingente patrimonio.
Il politico dell’opposizione ucraina filo-Cremlino Viktor Medvedchuk (la cui figlia più giovane è la figlioccia di Vladimir Putin) è stato liberato dalla prigionia insieme a 55 soldati russi.
Gli uomini sono stati ceduti a Mosca il 21 settembre: in cambio, il Cremlino ha rilasciato 215 prigionieri di guerra ucraini (compresi membri del reggimento Azov e i difensori della siderurgia Azovstal), più 10 stranieri combattenti catturati mentre difendevano l’Ucraina.
A seguito dello scambio di prigionieri, le forze armate ucraine hanno dichiarato che Medvedchuk può ancora essere perseguito in contumacia per tradimento e tentato saccheggio di risorse nazionali in Crimea.
In un video condiviso sui social media, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato: “Stiamo portando a casa la nostra gente. Non c’è dubbio che questa sia una vittoria per il nostro stato e per tutta la nostra società. E, soprattutto, è una vittoria per 215 famiglie che potranno vedere i propri cari tornare a casa“.
In una videoconferenza con i comandanti di Azov, Zelensky ha affermato che i termini dello scambio di prigionieri stabiliscono che cinque degli alti ufficiali del reggimento rimarranno in Turchia fino alla fine della guerra sotto la protezione personale del presidente Recep Erdoğan, che ha contribuito a mediare lo scambio di prigionieri.
Viktor Medvedchuk, parlamentare e uno dei più fedeli alleati ucraini di Putin, è stato arrestato dalle autorità ucraine ad aprile.
Negli ultimi 30 anni, Medvedchuk ha coltivato uno stretto rapporto personale e politico con Putin, accumulando un patrimonio stimato a 620 milioni di dollari prima della guerra, secondo quanto riferito da Forbes. Quando è stato arrestato in Ucraina, le autorità gli hanno sequestrato uno yacht, 23 case, 32 appartamenti, 30 appezzamenti di terreno e 26 automobili.
Tra i 215 ucraini rilasciati c’erano 100 combattenti del controverso battaglione di estrema destra Azov, che la Russia aveva precedentemente chiamato “neo-nazisti”. Alcuni membri fondatori del gruppo paramilitare germogliato a seguito dell’invasione russa del 2014 hanno anche indossato accessori nazisti.
Cinque dei comandanti Azov rimarranno in Turchia fino alla fine della guerra come parte dei termini dell’accordo, secondo quanto riporta il Washington Post.
Dieci combattenti stranieri che combattevano per conto dell’Ucraina – catturati dalla Russia, inclusi due americani – sono stati rilasciati mediante un accordo negoziato in parte dall’Arabia Saudita. Lo scambio bilaterale di prigionieri rappresenta un enorme colpo di stato per gli ucraini, che – nelle ultime settimane – hanno ottenuto notevoli vantaggi contro gli invasori russi.
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