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Una mostra a Vicenza, dal 24 dicembre 2014, dal titolo ‘Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento‘, celebra la notte vista con gli occhi dei grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte mondiale. Fino al prossimo 2 giugno 2015, la Basilica Palladiana della città veneta, ospiterà una magnifica esposizione di capolavori internazionali che raccontano millenni di storia, attraverso un percorso fatto di sensazioni e di simboli racchiusi nella visione della notte, filo conduttore dell’intera manifestazione.
Vicenza, dunque, accoglie una grande mostra, la cui data d’inizio non a caso è prevista per la notte di Natale, che vuole essere in primo luogo simbolica e carica di emozioni. Il tema principale, infatti, è quello della notte in un mix di tempi e di pittori diversi che raccontano i sentimenti che legano l’uomo alla natura.
Un legame, come è nell’intento della mostra, che vuole essere non angoscioso o malinconico, ma letto soprattutto in chiave d’amore e di profonda armonia. Da qui la presenza di tramonti meravigliosi, magnifici chiari di luna ed intensi bagliori d’aurora, disposti lungo un percorso che inizia dalle sponde del Nilo, passa per i grandi pittori del Cinquecento e del Seicento– Tiziano, Tintoretto, Caravaggio, Savoldo – per l’arte fiamminga di Rubens e di Rembrandt, fino a giungere ai maestri dell’impressionismo come Monet, Gauguin e Van Gogh. Proprio a quest’ultimo sarà riservato un omaggio particolare: l’esposizione di 10 opere concesse per l’occasione dal Van Gogh Museum di Amsterdam e dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, i due templi per eccellenza dell’arte vangoghiana.
La mostra, a cura di Marco Goldin, è suddivisa in sei sezioni, ognuna della quali racconta una visione artistica diversa della notte e del carico simbolico che ad essa si accompagna. La prima ricostruisce l’idea che avevano gli Egizi di una notte intesa come un cammino nell’oscurità che si illumina grazie agli oggetti, alle figure, ai simboli ‘della vita’, conservati nelle Piramidi.
La seconda racconta la vita di Cristo nei momenti notturni in cui essa è ambientata – l’adorazione dei pastori, la preghiera nel Getsemani, il Calvario, la crocifissione e la deposizione nel sepolcro.
La terza sezione è sostanzialmente dedicata alla pittura dell’Ottocento, periodo in cui il gusto romantico vede nel sentimento notturno il suo punto più alto, mentre la quarta offre alcuni dei capolavori più belli dell’arte dell’incisione, con opere di Rembrandt e di Gian Battista Piranesi. La quinta sezione, infine, accoglie alcune della esperienze artistiche più affascinanti del secondo Novecento e la sesta, con opere che vanno da Luca Giordano a Paul Césanne, vuole essere una sorta di compendio finale sul senso ultimo della mostra, ovvero il legame intimo che si crea tra l’uomo e la notte.
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