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La mostra di Sebastiao Salgado, a Milano fino al 2 novembre prossimo, continua ad incantare migliaia di visitatori, dopo il successo ottenuto a Venezia e a Roma. In esposizione dalla fine di giugno a Palazzo della Ragione – che l’Amministrazione Comunale ha deciso di dedicare in modo permanente alla fotografia – ‘Genesi‘, il progetto realizzato dal fotografo brasiliano, ripercorre, attraverso un reportage realizzato nell’arco di otto anni, la storia del Terra. Oltre duecento scatti, rigorosamente in bianco e nero, ritraggono le bellezze naturali dei luoghi incontaminati di tutti e cinque i continenti, per un progetto che vuole essere, in primo luogo, l’esaltazione di ciò che di più raro e prezioso possediamo: il nostro Pianeta.
Dopo ‘La Terra vista dal cielo‘ di Yann Arthus- Bertrand, dunque, un altro affascinante viaggio nella natura che rientra tra gli appuntamenti che precedono il prossimo Expo 2015, e perfettamente in scia con gli argomenti su cui ruoterà il grande evento: la sostenibilità dei progetti energetici e la necessità, imprescindibile, di vivere in un rapporto più armonico con l’ambiente.
Suddivisa in cinque sezioni, per un totale di 245 immagini, la mostra di Sebastiao Salgado illustra le diverse zone che ha immortalato attraverso i suoi scatti: il Sud del Pianeta, con l’Antartico, l’Argentina e le sue isole; l’Africa e i cosiddetti ‘Santuari della Natura‘ – Madagascar, Papua Nuova Guinea e i territori degli Irian Java, preziosissime miniere di biodiversità; l’emisfero Nord e l’Amazzonia, il vero polmone verde della Terra ricchissimo di varietà animali e vegetali. Senza dimenticare la regione del Pantanàl, in Brasile, e le sue magnifiche catene montuose.
Un viaggio alla scoperta del nostro ambiente con un’attenzione particolare dedicata anche al mondo degli animali – grazie ad un lungo lavoro di immedesimazione tra tartarughe giganti, leoni marini, zebre ed iguane, ritratti nel loro habitat naturale – e alle popolazioni indigene ancora vergini, come i Pigmei del Congo, le tribù Himba della Namibia e gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia: con loro Salgado ha trascorso parecchi mesi, raccogliendo una serie di bellissimi scatti che li ritraggono in totale armonia con il loro ambiente naturale.
‘Genesi’ dunque, come ha spiegato Lélia Wanick Salgado, curatrice della mostra, ‘è innanzitutto la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, come si è evoluto ed è esistito per millenni, prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo‘. Nel tentativo, senz’altro ben riuscito, di realizzare un atlante antropologico del nostro Pianeta, che vuole essere, al contempo, un grido d’allarme perché l’uomo preservi, evitando scelte scellerate, lo splendore di queste zone ancora incontaminate.
La mostra di Sebastiao Salgado osserva i seguenti orari:
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 20.30
Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Chiuso lunedì, mentre l’ultimo ingresso si effettua un’ora prima della chiusura.
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