[fotogallery id=”2939″]
Una mostra dedicata a Giovanni Segantini è in programma a Milano a Palazzo Reale dal 18 settembre prossimo fino all’1 gennaio 2015. Una grande retrospettiva – con oltre 100 opere esposte, tra paesaggi, autoritratti e nature morte – per celebrare la ‘milanesità‘ dell’artista tirolese, considerato il massimo esponente del divisionismo. La mostra, dal titolo ‘Segantini. Ritorno a Milano‘ – realizzata in collaborazione con la Galleria Civica di Arte Moderna e con il Museo Segantini di Sankt Moritz – è tra gli eventi culturali più importanti che precedono Expo 2015, che avrà luogo nel capoluogo lombardo da maggio ad ottobre del prossimo anno.
Curata da Annie-Paule Quinsac, massima esperta del pittore ottocentesco e dalla pronipote Diana Segantini, l’esposizione presenta per la prima volta a Milano 120 opere provenienti dalle istituzioni più importanti che ospitano i lavori del pittore divisionista. La rassegna è divisa in otto sezioni, ciascuna delle quali dedicata ad un aspetto specifico dell’arte di Segantini, dagli inizi della sua produzione artistica alla ribalta internazionale delle grandi mostre, fino al pellegrinaggio verso le montagne dell’Engadina dove visse fino alla morte. Lo scopo è quello di offrire al grande pubblico una panoramica completa dell’opera del maestro, che considerò Milano patria d’adozione e fulcro centrale di tutta la sua produzione artistica.
Nato ad Arco, in Tirolo, nel 1858, Giovanni Segantini è considerato tra i massimi esponenti del divisionismo – fu proprio un suo quadro, Le due madri, esposto alla Triennale di Milano nel 1891, a sancirne ufficialmente la nascita – uno stile pittorico derivato dal Neo-Impressionismo caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono fra loro in senso ottico.
Sebbene la sua vita fu legata soprattutto all’Engadina, la valle svizzera dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e a cui dedicò i suoi paesaggi montani più belli, un ruolo particolarmente importante nella sua esistenza ebbe anche la città di Milano, dove fu trasferito subito dopo la morte della madre. Qui trascorse l’infanzia, formandosi artisticamente prima presso la bottega di Luigi Tettamanzi e poi riuscendo a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo aver ottenuto i primi riconoscimenti da parte della critica, accostandosi soprattutto al verismo lombardo, comincia la sua ricerca verso una forma espressiva più personale ed originale che lo porterà a votarsi definitivamente al divisionismo.
La mostra seguirà i seguenti orari:
Lunedì: 14.30–19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30
Giovedì e sabato: 9.30-22.30
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…