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E’ partita qualche giorno fa la mostra fotografica Wim Wenders. America, allestita a Varese, nelle sale di Villa Panza, ed aperta al pubblico fino al 29 marzo 2015. La splendida dimora FAI – famosa nel mondo per la sua collezione d’Arte contemporanea – ospita una trentina di scatti, realizzati dal regista tedesco, che raccontano l’America tra la fine degli anni Settanta ed i primi anni Duemila. A cura di Anna Bernardini – direttrice di Villa Panza – la rassegna espone i paesaggi, gli ambienti, le architetture e le strade americane, visti attraverso l’occhio attento e profondo del cineasta e fotografo più illustre del Nuovo Cinema Tedesco. L’occhio europeo che incontra e racconta, attraverso l’obiettivo, la cultura americana nell’arco di quasi trent’anni.
Autore di capolavori come Il cielo sopra Berlino e Paris, Texas – vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 1984 – Win Wenders è, oltre che regista, anche uno straordinario fotografo. ‘I paesaggi danno forma alle nostre vite, ha spiegato, formano il nostro carattere, hanno storie da raccontare e sono molto più che semplici luoghi‘. Questo, infatti, è lo spirito che muove la mostra in corso a Varese: 34 suggestive immagini che raccontano gli infiniti paesaggi solitari del Montana, le strade deserte del New Messico, la desolazione dei locali in Arizona, l’abbandono delle tombe in un cimitero indiano e la solitudine tra i grattacieli di Los Angeles dove s’intravede, alla finestra, una figura femminile che richiama l’hopperiano Morning sun – la mostra, infatti, è un omaggio all’amico Dennis Hopper e allo stesso Edward Hopper che fu, nella formazione artistica di Wenders, uno dei suoi più significativi punti di riferimento.
Molte delle foto in mostra sono di grande formato poiché l’intento dell’autore è accompagnare l’osservatore nei luoghi ritratti per tradurne al meglio le emozioni e gli stati d’animo provati. Dai colori nitidi e bellissimi, le immagini di Wenders traducono il silenzio e la malinconia di una umanità che sembra sottratta alla scorrere del tempo – ne è un esempio il negozio vuoto di Las Vegas in Entire Family o il Drive in a Marfa, il supermarket di Safeway in Texas.
L’allestimento, che segue un percorso cronologico e tematico che racconta la visione wendersiana dell’America, si conclude nelle scuderie di Villa Panza con cinque grandi stampe che ritraggono Ground Zero dopo il crollo delle Torri Gemelle. Scattate due mesi dopo l’attentato, le immagini documentano il dramma dell’11 settembre, immortalando i pompieri a lavoro e le ruspe che operano tra polvere, macerie e morte. ‘Ho voluto andare a vedere Ground Zero per gestire la mia inquietudine, ha spiegato il regista, quel luogo aveva un messaggio che è stato tradotto in guerra e vendetta, ma il vero messaggio era che non deve esistere più la violenza‘.
Piccola curiosità: mentre come regista ha dimostrato, attraverso l’utilizzo di tecniche 3D, di essere all’avanguardia, come fotografo Wim Wenders è piuttosto all’antica: le sue foto, infatti, non sono mai manipolate e sono tutte stampate da negativo.
La mostra Wim Wenders. America è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 18. Per info 0332283960.
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