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Una mostra che mette a confronto Raffaello e Perugino, attraverso le due versioni dello Sposalizio della Vergine, esposte per la prima volta insieme a Milano. La Pinacoteca di Brera, infatti, accoglierà dal 17 marzo al 27 giugno 2016, due tra i più grandi capolavori della storia dell’arte, due opere messe a confronto per illustrare (per la prima volta ‘dal vivo’) come, attraverso il medesimo soggetto, due artisti (Perugino maestro e Raffaello allievo) si siano ispirati a vicenda. Accanto ai due dipinti – quello del pittore urbinate tra le opere simbolo della Pinacoteca di Brera, mentre il quadro del Perugino ‘prestato’ dal Musée des Beaux-Arts di Caene – un terzo sposalizio, che il pittore francese Jean-Baptiste Wicar realizzò nella prima metà dell’Ottocento.
A Brera, dunque, la mostra dal titolo ‘Primo dialogo. Raffaello e Perugino attorno a due Sposalizi della Vergine‘ spiega, attraverso il confronto diretto tra le due opere, ciò che le accomuna e ciò che le distingue. Un modo nuovo di interpretare l’arte, come ha spiegato il soprintendente della pinacoteca James Bradburne, che inaugura il filone dei ‘Dialoghi‘ tra i capolavori della collezione permanente e le opere concesse in prestito.
I due dipinti (realizzati tra il 1502 e il 1504) sembrano apparentemente molto simili, ma uno sguardo più profondo svela un modo di rappresentare la scena completamente differente: il quadro di Raffaello, infatti, organizza lo spazio in maniera diversa, con l’edificio sullo sfondo più piccolo, quasi cilindrico, e prospetticamente più lontano dai personaggi in primo piano rispetto all’opera del Perugino.
Anche la disposizione dei personaggi risulta dissimile: mentre nella versione del Perugino Maria e le donne sono a destra e Giuseppe e i pretendenti a sinistra, in quella di Raffaello è esattamente il contrario.
Ma questi sono solo alcuni dettagli che spiegano il modo con cui i due artisti hanno interpretato lo stesso tema, e la mostra al via a Brera ha proprio questo intento: spiegare ai visitatori, direttamente ‘sul campo’, i legami e le differenze che caratterizzano le due opere, dipinte da due pittori legati anch’essi tra loro.
Lo Sposalizio della Vergine del Perugino, infine, commissionato al pittore per il Duomo di Perugia (che custodiva, tra le reliquie, il sacro anello di Maria) mancava dall’Italia da un paio di secoli circa, da quando cioè finì nel bottino napoleonico con destinazione Louvre. Lo Sposalizio di Raffaello, invece, dipinto per la chiesa di San Giuseppe a Città di Castello, fa parte delle opere simbolo custodite nella Pinacoteca di Brera. Il ‘ricongiungimento‘ dei due capolavori, in occasione della mostra, è stato possibile grazie al prestito di un Caravaggio al Musée des Beaux-Arts di Caen, che ospita permanentemente il dipinto del Perugino.
Insomma, un appuntamento straordinario e di grande interesse culturale, grazie al quale, come ha spiegato ancora Bradburne, il museo milanese mostrerà il suo nuovo allestimento: ‘per la prima volta sperimentiamo un’organizzazione nuova, nuovi colori, nuova illuminazione e nuove didascalie divise in tre tipologie, quelle redatte dai curatori, quelle degli scrittori e quelle rivolte alle famiglie’. Un modo per coinvolgere i visitatori e per rendere fruibili il più possibile opere e capolavori che hanno fatto la storia dell’arte mondiale.
La mostra ‘Primo dialogo. Raffaello e Perugino attorno a due Sposalizi della Vergine‘ sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.15. Il prezzo del biglietto è di 10€, quello intero, di 7€ quello ridotto.
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