Tragedia in Germania durante una gara di motonautica: il campione del mondo nelle classi 250 e 350, Massimo Rossi, ha perso la vita in un terribile incidente. A dare la notizia è stato il presidente della Federmotonautica, Vincenzo Iaconanniche, che ha subito tuonato contro lo stato di scarsa sicurezza del circuito: ‘L’incidente è avvenuto su un circuito pericolosissimo, con le nostre regole lì non si sarebbe mai corso’.
#Motonautica: muore #MassimoRossi, campione del mondo O/250 e O/350. Accuse dall'Italia: «Percorso pericoloso» https://t.co/6H8jrXEoDW pic.twitter.com/C4Iz7Qn4M4
— Momento-Sera (@momentosera) 2 ottobre 2016
Il presidente ha poi puntato il mirino contro gli organizzatori della gara: ‘La manifestazione nella quale è avvenuto l’incidente si chiama Traben Trabach, e si svolge in un circuito la cui larghezza è pari a meno della metà del minimo consentito in Italia. Abbiamo protestato mille volte per la pericolosità di quella gara, ma nessuno ci ha mai ascoltato’.
E ha poi concluso: ‘Ci sono dei circuiti dove non si dovrebbe mai correre e sono tutti all’estero. In Italia siamo all’avanguardia per la sicurezza, purtroppo quando i nostri piloti vanno all’estero finiscono nelle mani di macellai’.
Massimo Rossi, che correva con la licenza tedesca, perché lavorava in Germania, aveva soltanto 24 anni.
LA DINAMICA DELL’INCIDENTE
Il fatale incidente è avvenuto a Traben-Trarbach, non lontano da Treviri e Francoforte. Il circuito nautico si trova lungo il fiume Mosella. Il campione Rossi ha perso il controllo del suo mezzo, finendo dapprima verso riva e poi contro un albero. Inutili i soccorsi, il pilota è morto praticamente sul colpo.
MASSIMO ROSSI, UN CAMPIONE
Massimo Rossi era nato a Legnago, in provincia di Verona, e viveva a San Bellino (Rovigo). Meno di due mesi fa, in agosto, sempre in Germania, a Kriebstein, aveva conquistato il mondiale della categoria O/250, mentre lo scorso 4 settembre, aveva vinto quello della categoria 0/350, a Jedovnice, in Repubblica ceca.