Il Memorial Bettega del Motor Show di Bologna, che nel 2016 si terrà dal 3 all’11 dicembre, viene disputato dal 1985. Fu un’idea di Cesare Fiorio, all’epoca direttore sportivo della Lancia Corse, per rendere omaggio allo sfortunato pilota morto pochi mesi prima, il 2 maggio, in un incidente durante il Tour de Corse, gara valida per il mondiale rally, a bordo della sua Lancia 037. Il nome di Bettega non è fra quelli più celebri, né il suo palmarès mostra molti successi di primo piano. Questo perché la morte lo portò via troppo presto. Invece il suo talento indicava chiaramente le doti per primeggiare a livello assoluto. Ricordiamo dunque la breve carriera di Attilio Bettega.
Attilio Bettega era trentino, nacque infatti a Molveno il 19 febbraio 1953. Era un predestinato del rally, guidato dalla sua enorme passione. Esordì in queste competizioni nel 1972, pilotando in corse locali prima una Fiat 128 berlina e successivamente una 128 Coupé. Nel 1977 si mise particolarmente in luce vincendo il trofeo A112, competizione dedicata ai piloti emergenti. Questo successo gli fece guadagnare la grande chance di partecipare ad una gara di primo piano, al massimo livello: il rally Valle d’Aosta, nientemeno che su una Lancia Stratos. Come finì? Secondo assoluto, battuto solo da un certo Sandro Munari.
Questo exploit gli valse un volante ufficiale per la stagione successiva. Ottenne due secondi posti valevoli per il campionato europeo sempre guidando una Stratos. Alla fine del 1978 partecipò a gare per il campionato mondiale al volante di una Fiat 131 Abarth, con la quale vinse il rally Valle d’Aosta, una gara che evidentemente aveva nel sangue.
Nel 1979 Bettega disputò il rally di Montecarlo su una Fiat Ritmo; invece sulla 131 Abarth vinse il rally della Costa Smeralda per l’europeo. Vinse ancora in Valle d’Aosta. Un’altra gara per il mondiale lo vide terzo, al rally di Sanremo.
Nel 1980 centrò un eccellente sesto posto assoluto al Montecarlo sulla Ritmo, ottenendo anche il miglior tempo nella leggendaria prova speciale sul Colle del Turini. Poi vinse per la terza volta consecutiva in Valle d’Aosta. Nel 1981 arrivò un successo al rally del Ciocco, sulla 131. Terzo gradino del podio all’Acropoli.
Nel 1982 ci fu il ritorno in grande stile in Lancia. La macchina era la 037. Tuttavia al Tour de Corse, quando si dice il destino, incappò in un grave incidente che gli provocò fratture alle gambe. Tornò in gara nel 1983, ottenendo due podi in Nuova Zelanda e in Portogallo.
Bettega ottenne i piazzamenti iridati più importanti nel 1984: arrivò terzo in Portogallo e secondo a Sanremo.
Arrivò il fatale 1985. In Costa Smeralda, per il campionato europeo, arrivò secondo. Poi quel maledetto 2 maggio, durante la quarta prova speciale del Tour de Corse. Bettega guidava la Lancia 037, copilota era Maurizio Perissinot. In una curva veloce urtò una pietra e uscì di strada. Impattò in pieno contro un grosso albero. Attilio morì sul colpo. Perissinot ne uscì illeso.
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