José Mourinho, nuovo allenatore del Manchester United, ha vietato l’utilizzo dell’applicazione più scaricata delle ultime settimane, Pokemon Go, prima delle partite. Il tecnico portoghese sta cercando di dare delle regole ben definite allo spogliatoio, lasciando anche spazio ai giocatori prima delle partite ma Pokemon Go proprio non va giù a Mourinho.
Pokemon Go è un’applicazione che permette ad ogni giocatore di diventare un allenatore di Pokemon e di ritornare, per qualche momento, un ragazzo degli anni ’90. L’obiettivo è quello di catturare i mostricattoli che vivono in giro per le nostre città e l’applicazione è stata scaricata da più di 30 milioni di utenti.
Questo gioco mette in “campo”, come caratteristica principale, la Realtà Aumentata, ossia la capacità da parte del videogioco di aumentare le capacità sensoriali, in questo caso al servizio del gioco dei Pokemon. La distrazione causata da questo gioco, come tanti altri, ha, evidentemente, costretto l’allenatore del Manchester United, José Mourinho, a vietare l’uso dell’applicazione a partire da 48 ore prima da un match.
Una decisione forte quella di Mourinho che fino a questo momento aveva cercato di entrare in sintonia con la squadra e con la società, concedendo ai suoi giocatori parecchie soste, relax ed altre concessioni molto importanti per una squadra ma adesso è arrivato il divieto assoluto, nei due giorni antecedenti ad una partita, di giocare a Pokemon Go.
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