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Movimento 5 Stelle perde consensi e voti, ma Grillo grida alla teoria del complotto: la verità sui brogli elettorali

La deputata del Movimento 5 Stelle Vega Colonnese ha gridato al complotto. Attraverso un’indicazione sui social ha, infatti, invitato l’attenzione sul fatto che i presidenti di seggio sarebbero stati spinti ad annullare quante più schede possibile. Su Facebook è stato diffuso anche un facsimile, nel quale venivano indicate tutte le opzioni possibili, senza tuttavia riportare il caso in cui l’elettore avrebbe potuto votare la lista senza barrare il simbolo, ma con la scritta Grillo, oppure barrando il simbolo e scrivendo Beppe Grillo oppure ancora con la lista barrata e la scritta Peppe Grillo.

Tutto ciò sarebbe stato un vero e proprio sistema architettato appositamente per far perdere il Movimento 5 Stelle, che nella realtà dei fatti, secondo l’opinione dei grillini, avrebbe riportato molti più consensi rispetto a quelli del PD. Non possiamo stabilire l’attendibilità della notizia, anche perché adesso il post su Facebook non compare più.

Eppure attraverso il suo blog Beppe Grillo ha parlato di sospetti brogli elettorali, che avrebbero portato alla presunta perdita di 3 milioni di voti per il Movimento 5 Stelle alle Europee. Grillo ha riportato dei dati riferiti a presunti exit poll italiani ufficiali e sulla base di questi, che sarebbero stati diffusi in Gran Bretagna “negli ambienti della finanza”, ha fornito i suoi numeri. Nello specifico il Movimento 5 Stelle avrebbe riportato il 29,9% e il PD il 28,8%. Il tutto sarebbe andato avanti fino almeno alle 20, poi le previsioni sono state ribaltate. L’ex comico genovese si chiede che cosa sia successo. Fatto sta che, volendo rintracciare la fonte originaria di questi dati, non si riesce a trovare nulla.

Si è trovata qualche traccia soltanto sul sito lavocea5stelle.altervista.org, che riportava le solite percentuali, in base alle quali la vittoria sarebbe andata al Movimento 5 Stelle. Ma quanto di verità c’è in questi dati? L’intrigo delle fonti e dei riferimenti è troppo lungo e complesso, molte volte si arriva ad un punto morto e non si riesce a risalire a che cosa tutto ciò debba essere riportato. E’ logico, quindi, che la teoria del complotto, tanto ostentata da Grillo, lasci il tempo che trova.

L’intervento di Grillo

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Eppure propio Grillo aveva constatato la vittoria del PD, visto che il Movimento 5 Stelle è risultato essere il secondo partito, con una differenza di quasi 20 punti rispetto al Partito Democratico e con 2 milioni e mezzo di voti in meno rispetto alle passate politiche. Grillo attraverso la rete ha detto a chiare lettere che non ha intenzione di arrendersi. Con un tweet, citando una canzone di De Andrè, ha detto che griderà ancora più forte. Poi è arrivato anche un videomessaggio, nel quale il leader del Movimento 5 Stelle ha fatto riferimento ai due famosi hashtag “#vinciamonoi” e “#vinciamopoi”. Grillo ha detto: “Adesso ci state prendendo in giro. Vi capisco. Mettete pure il coltello nella piaga. Abbiamo perso. Non è una sconfitta, siamo andati oltre la sconfitta”.

L’intervento di Renzi

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La vittoria del PD è stata commentata da Renzi in una conferenza stampa che il Presidente del Consiglio ha tenuto a Palazzo Chigi. Il Premier ha iniziato il suo intervento ringraziando gli italiani che hanno “dimostrato con una partecipazione significativa, una delle più alte d’Europa, che questo Paese è molto meglio di come ce lo raccontiamo”. Renzi ha voluto ricordare che sente la responsabilità del rapporto tra il nostro Paese e l’Europa. L’Italia, secondo il Presidente del Consiglio, è in grado di incidere in Europa. I risultati delle Elezioni Europee 2014 sono molto evidenti e dimostrano che il Partito Democratico ottiene un numero elevato di preferenze nel nostro Paese.

Matteo Renzi ha voluto confermare ciò che aveva detto qualche tempo fa, durante la campagna elettorale, in relazione al fatto che non considera queste consultazioni elettorali come un test sul suo Governo. Il Premier ha, infatti, ribadito: “Confermo che questo non è da considerare un referendum sul Governo, lo considero un voto di speranza straordinario e che può servire per chiedere all’Europa di cambiare”.

Per il Presidente del Consiglio, “questo è il momento dell’Italia che deve cambiare le istituzioni europee partendo dall’assunto che prima deve cambiare se stessa”. Renzi ha voluto condividere delle considerazioni, sottolineando che per la prima volta nella storia più del 40% degli elettori ha espresso la fiducia ad un partito di Centro-Sinistra. Secondo Renzi, l’Italia dovrebbe alzare le ambizioni, ma prima è necessario un cambiamento: “Il risultato di stanotte ci dice che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più brevi di quelli che abbiamo immaginato”.

Sul rapporto con Forza Italia, Renzi ha detto: “Credo che la scelta di stare al tavolo delle riforme sarebbe potuta essere valorizzata di più da Forza Italia, ma non sono il consulente strategico di Forza Italia e rispetto il dibattito di quel partito che conferma di essere un pezzo importante del Paese”. Poi ha spiegato che sarebbero ascoltati anche i 5 Stelle, se volessero sedersi al tavolo delle riforme: “Ha un numero enorme di parlamentari, ma se continuano a usare il parlamento come luogo degli show e delle proteste ho l’impressione che rischiano di perdere il loro elettorato”.

Renzi ha detto anche che vuole rispettare i tanti italiani che non hanno votato per il Partito Democratico: “Considero il voto di M5S, Forza Italia e NCD il voto di milioni di italiani e dunque va rispettato”. Ha assicurato che con il Nuovo Centrodestra di Alfano il PD continuerà ad avere l’intesa nel Governo. Renzi ha ricordato che ci sono delle riforme fondamentali da effettuare, quella istituzionale e costituzionale: “Il messaggio di questo voto è: guai a voi se adesso non fate quello che avete promesso“. Poi ha concluso con queste parole: “Il risultato è tecnicamente straordinario, lo è particolarmente per un partito di Centro-Sinistra e perché avviene in questo periodo. Tutte queste considerazioni ci dicono che non dobbiamo perdere neanche un minuto. è finita la stagione di quelli che vogliono salvare il mondo da soli, c’è bisogno di grande umiltà e determinazione: le riforme non sono un optional, sono un dovere per questa legislatura“.

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Nanopress, Tanta Salute e Pourfemme dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di tematiche relative alla salute, l'ambiente, il benessere.

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