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Continuano le testimonianze shock di violenza sugli animali negli allevamenti: a fare discutere è un video che mostra le torture alle mucche effettuate nel più grande stabilimento di latte del Canada. Il filmato, girato da alcuni militanti dell’organizzazione animalista Mercy for Animals, non è che l’ennesima inchiesta con immagini ‘rubate’ dal di dentro, che mostrano maltrattamenti, sevizie ed abusi nei confronti degli animali in giro per il mondo: soltanto poche settimane fa aveva fatto clamore un analogo video di violenza sui conigli negli allevamenti spagnoli da parte di un’altra associazione ambientalista, e l’indignazione e lo scandalo sono stati altrettanto veementi anche in questo caso.
‘Dietro ogni bicchiere di latte, dietro ogni pezzo di formaggio c’è una storia di estrema crudeltà e di sfruttamento‘: questo è il messaggio lanciato dal gruppo animalista per accompagnare la diffusione delle terribili immagini delle mucche, che vengono picchiate e torturate con bastoni, rastrelli, tubi di metallo, catene, colpite sul corpo e sul muso dai dipendenti di questo stabilimento. Le violenze non finiscono qui: si passa da ciuffi di coda strappati senza troppi complimenti a sollevamenti con catene e punzonature dei tori nei testicoli, ma la cosa che ha lasciato più sconcertata l’opinione pubblica internazionale sono gli animali malati lasciati con le ferite aperte a soffrire, senza alcun intervento veterinario. In poco più di una settimana, dato che il video è stato diffuso lo scorso 6 giugno, sono state raccolte oltre 90mila firme per protestare ufficialmente contro i maltrattamenti che avvengono quotidianamente all’interno di questo allevamento, tra i maggiori per dimensioni e numero di addetti di tutto il territorio canadese.
Le inchieste sotto copertura dei gruppi animalisti si stanno diffondendo sempre di più in tutto il mondo, denunciando gli scempi che avvengono all’interno degli stabilimenti: si tratta di scoperte scioccanti per i consumatori, finora ignari di quanto accade in molte realtà, finalmente portati ad interrogarsi sulla lavorazione dei prodotti che finiscono regolarmente sulle loro tavole. È lecito chiedersi quale sia la situazione in Italia da questo punto di vista: Simone Montuschi, portavoce dell’associazione no-profit Essere Animali, al Corriere della Sera dichiara che ‘per quanto riguarda la produzione di latte, non esistono inchieste di questa portata in Italia. Quello che vogliamo sottolineare è che, a differenza di quello che normalmente i più pensano, anche dietro la produzione dei cosiddetti derivati, cioè latte e uova, c’è sofferenza. In particolare la produzione di latte è strettamente connessa a quella della carne. Le mucche, quando inizia a calare la loro produzione, dopo circa 7-8 anni, vengono macellate, mentre i vitelli, fatti nascere per lo più con l’inseminazione artificiale per far produrre il latte alle madri, vengono a loro volta uccisi o, se femmine, rientrano nel ciclo della produzione casearea. In ogni caso per loro un destino crudele‘. Indipendentemente dal destino degli animali da macello, ciò che appare intollerabile in questo video è la crudeltà gratuita nei confronti degli animali, una situazione che speriamo venga mai più tollerata da parte di chi deve controllare quanto accade negli allevamenti.