La Geo Barents è stata sanzionata con un fermo amministrativo di 20 giorni e una multa di 10mila euro.
Si tratta del primo provvedimento applicato dopo il decreto che regolarizza gli interventi delle navi umanitarie in mare.
La Capitaneria di Porto di Ancona ha multato la Geo Barents in merito a una missione che si è conclusa pochi giorni fa, in cui sono stati salvati 48 migranti trasgredendo però alle regole del nuovo decreto.
La nave umanitaria di Medici Senza Frontiere, una delle principali protagoniste delle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo, ha ricevuto un fermo amministrativo della durata di 20 giorni. L’Ong dovrà inoltre pagare una sanzione di 10mila euro.
Attualmente la Geo Barents si trova ad Augusta, in Sicilia, da dove sarebbe dovuta partire questa mattina intorno alle 8 per un nuovo intervento di soccorso ma resterà nel porto a causa di queste sanzioni che rispondono alla violazione delle norme del decreto Ong del governo Meloni.
Lo staff di Msf ha ricevuto la comunicazione poche ore fa e ha risposto che non è accettabile essere puniti per aver salvato vite. Proprio la medesima Ong era già stata ammonita tempo fa quando nel tragitto verso il porto di La Spezia con diversi migranti appena salvati, si era fermata per ben 2 volte a soccorrerne altri in difficoltà, quando il decreto dice chiaramente che deve essere fatto un solo intervento alla volta.
L’Ong ha espresso tutta la sua contrarietà alla vicenda, dichiarando che sta valutando azioni legali per contestare questa decisione dipesa dallo sbarco avvenuto il 17 febbraio.
Molti pensavano che il provvedimento fosse la conseguenza delle operazioni multiple che c’erano state alcune settimane fa di cui abbiamo appena riferito, invece di mira è stato preso un salvataggio effettuato a largo delle coste libiche.
Anche in quel caso ci sono state polemiche per l’assegnazione del porto di Ancona, decisamente lontano dal luogo dove 48 migranti sono stati tratti in salvo. Ci sono voluti 5 giorni di navigazione per raggiungerlo, sottoponendo queste persone, fra cui 9 minorenni, a uno stress aggiuntivo a quello che hanno vissuto nel disperato viaggio che stavano facendo verso l’Italia a bordo di un’imbarcazione precaria in legno.
La diatriba dei porti lontani viene portata avanti da tempo, in particolare proprio dal Msf, i cui membri anche in quel salvataggio del 17 febbraio si sono fatti sentire, denunciando come l’invio in porti distanti sia diventata una pratica comune nonostante la sua illegittimità.
La contestazione della Capitaneria di Porto di Ancona riguarda il non aver fornito le informazioni richieste, tuttavia non si hanno chiarimenti in merito o per lo meno non sono stati resi noti e nessun esponente del governo Meloni ha commentato la vicenda.
Proprio ieri il decreto di riferimento è diventato legge e poche ore dopo è arrivata la sanzione alla Geo Barents.
Quella che ormai è diventata legge, sebbene il decreto sia operativo già da tempo, stabilisce una sanzione per la nave umanitaria che non rispetta alcune regole durante i salvataggi.
Ovvero, un singolo soccorso, la segnalazione tempestiva della posizione e la navigazione verso il porto assegnato senza fare nessuna sosta.
La multa di 10mila euro ricevuta da Msf è la più bassa prevista secondo la nuova normativa e si va fino a un massimo di 50mila euro.
Anche per quanto riguarda il fermo amministrativo, il periodo di 20 giorni non è molto considerando che il massimo è di due mesi.
Non è ancora stato chiarito quale aspetto la Geo Barents abbia violato nella sua missione, oltre a quelli citati abbiamo la richiesta di autorizzazione allo Stato di bandiera per procedere, il possesso dei requisiti tecnici per navigare e la richiesta ai migranti circa le intenzioni di richieste di protezione internazionale.
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