In questo periodo si osservano parecchie multe tramite tutor annullate. Riguardano principalmente le apparecchiature installate sull’autostrada A6 Torino-Savona; le sentenze di annullamento provengono da alcuni giudici di pace piemontesi che hanno applicato la sentenza con cui la Corte costituzionale, lo scorso giugno, dichiarò incostituzionale quella parte del Codice della strada che non prevedeva la taratura e la revisione periodica di tutti gli apparecchi di rilevazione della velocità.
Riepiloghiamo la vicenda. Con la sentenza numero 113 del 29 aprile 2015, pubblicata il 18 giugno, la Consulta ha dichiarato incostituzionale il comma 6 dell’articolo 45 del Codice della strada, nella parte in cui non prevede che tutti gli apparecchi per la misurazione della velocità siano sottoposti a controlli periodici. Questo perché tale norma viola l’articolo 3 della Costituzione, che attribuisce a chiunque pari trattamento di fronte alla legge.
Infatti, solo alcune apparecchiature venivano periodicamente controllate, altre invece no. Per cui si creava una disparità di trattamento tra chi riceveva una multa attraverso l’uno o l’altro dispositivo. Incostituzionale, appunto. Motivando la sua sentenza, la Corte aveva sottolineato l’irragionevolezza di una norma che rende uguale l’uso di apparecchi il cui funzionamento può variare nel tempo a quello di macchinari invece sempre controllati.
Di conseguenza tutte le apparecchiature devono essere periodicamente sottoposte a taratura e controlli vari. Altrimenti le multe non sono valide. Una brutta botta per tante amministrazioni pubbliche che hanno dovuto interrompere momentaneamente l’allegro incasso di denaro a palate per procedere alla revisione delle apparecchiature.
Poiché sono passati dieci mesi da quella sentenza si potrebbe presumere che ora tutti i dispositivi siano in regola. Non è proprio così. Diversi giudici di pace del distretto giudiziario di Mondovì stanno annullando tutte le multe rilevate attraverso i tutor dell’A6, nel tratto di loro competenza. In un’intervista al quotidiano La Stampa, il coordinatore Francesco Benincasa e il suo collega Fausto Nesi hanno dichiarato, parlando di motivazioni delle sentenze: “Noi lo facciamo applicando un principio: il pronunciamento della Corte Costituzionale. Assai chiara: tutti gli strumenti di misurazione elettronica della velocità, non solo dunque gli autovelox, vanno omologati e tarati, cioè sottoposti a periodiche verifiche. Ma la taratura, va certificata, dimostrata. E a oggi la Prefettura di Cuneo, in tutti i ricorsi che abbiamo discusso, non ha presentato questa certificazione. Perciò, per quanto ci riguarda, i tutor non sono tarati. E risultano incostituzionali“.
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