Una fortissima crisi d’asma ha ucciso il 12enne Filippo Bacchin, davanti ai genitori impotenti. I soccorritori hanno provato fino all’ultimo a salvare la vita al ragazzino di Tombolo, in provincia di Padova, ma Filippo è spirato al pronto soccorso dell’ospedale di Cittadella, dove era stato trasportato d’urgenza proprio da papà e mamma, che l’avevano visto peggiorare in pochi secondi nella loro abitazione, davanti ai loro occhi.
A parlarne diffusamente è il ‘Gazzettino’, che ha raccolto le testimonianze dei genitori: “Sabato eravamo in casa, erano le 18.30, quando Fabrizio ha avuto una crisi respiratoria. Ha fatto l’aerosol e preso le medicine, ma questa volta l’attacco è stato fortissimo”. Qui inizia la disperata corsa verso l’ospedale, le oltre due ore di manovre di rianimazione da parte dei medici del pronto soccorso prima di dichiarare il decesso di Fabrizio. Questa la fredda cronaca, come si dice in questi casi.
Ma dietro c’è una tragedia. Il dolore e l’incredulità. Le domande. Un intero paese che si è stretto intorno ai familiari. Filippo frequentava la prima media (sezione A) dell’Istituto comprensivo della sua città. Lascia la madre Monica, casalinga, il papà Stefano, autotrasportatore, la sorella maggiore Alessia, i nonni Angelo, Mara, Silvano e Iole. Lascia un gran vuoto in chi lo ha descritto come un ragazzino benvoluto da tutti.
Filippo aveva problemi respiratori fin dalla nascita e non era la prima volta che si trovava ad affrontare una crisi d’asma. I genitori hanno acconsentito all’espianto delle cornee, che saranno donate a chi ne ha bisogno. Il funerale è in programma questo pomeriggio, martedì 21 marzo, alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Tombolo. La famiglia ha invitato amici e conoscenti a non mandare fiori, ma a devolvere offerte alla Città della Speranza.